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venerdì 20 novembre 2015

Dubbi sugli attentati di Parigi: complicità Europee?

L’ Isis lo ha ribattezzato l’ 11 settembre francese fin dalla prima ora quando ha rivendicato gli attentati. Oggi a Parigi come allora in Usa viene il dubbio che gli attentati si potessero fermare ma così non è stato. Da subito è scattata una serie di arresti e i terroristi anche quelli morti sono stati immediatamente identificati, segno che erano certamente già noti alle intelligence di molti paesi europei ed alla Cia che oggi collaborano fra loro, ma fino a ieri che facevano? Possibile che non li stessero monitorando e non sapessero degli attentati? Possibile che abbiano consentito al presidente francese Hollande di recarsi allo Stade de France? Era chiaro che non fosse in pericolo e il dubbio nasce anche dal comportamento anomalo dei terroristi: pare fossero in tre allo stadio e il primo una volta scoperto dagli steward ha tentato la fuga si è fatto saltare. Perché non farsi esplodere direttamente all’ ingresso dello stadio dove era più facile fare vittime e magari fare breccia per gli altri due che sarebbero quindi riusciti ad entrare? Sa tanto di programmato. Di certo tutto ciò ha evidenziato un lato debole delle nostra città: è facile colpirle quando sono in corso eventi che acculano non solo persone ma forze dell’ ordine in unico punto della città e non possono intervenire altrove per eventuali emergenze. Logica quindi la psicosi da stadio e da concerto. Ma i motivi di dubbio sono anche altri: l’ austerity và subito nel cassetto insieme ad una certa riluttanza ad attaccare la Siria che fino a ieri invece c’ era. La stabilità economica non è più una priorità ed è curioso che la questione parta proprio dalla Francia dove si erano maggiormente opposti alla austerity e per questo si è rischiato di far vincere le elezioni alla fascista Marine Le Pen. Insomma dagli attentati la politica ci guadagna, specialmente i governi anche perché nei media non si dà più spazio allo sbarco di profughi ed alle quote di stranieri da spartire fra i diversi paese. Cavallo di battaglia della destra estrema, In Italia ora è Renzi e non più Salvini ad agitare la bandiera della sicurezza chiedendo che le spese per la difesa stiano fuori dal patto di stabilità. Potrei essere d’ accordo finchè si parla di cyborg security (telecamere, droni, ecc.) a patto di garantire la privacy e di spese per le forze dell’ ordine, croce rossa e protezione civile, non sono d’ accordo invece invece se si tratta di spese per nuovi armamenti e missioni all’ estero inclusa la Siria che devono essere fortemente limitate ed incluse nel patto.





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lunedì 13 luglio 2015

Accordo Grecia-Trojka vittoria di Tsipras. Grillo e Salvini gettano la maschera di finti euroscettici



Oggi finalmente dopo mesi di trattativi e ad una settimana dalla grande vittoria del No al referendum greco sulle proposte dei creditori arriva finalmente l’ accordo fra Grecia e Trojka che prevede aiuti per 82-86 miliardi di euro di cui 10-25 per ricapitalizzare le banche elleniche.

Ora il Parlamento greco entro 2 giorni dovrà riformare pensioni e finanze. Finalmente finisce l’ austeriti in Grecia ed anche in Europa. Cercto l’ accordo è comunque pesante per gli ellenici che non potevano avere grosse pretese vista la loro situazione ma se né sono usciti allora possono ottenere di più anche gli altri come l’ Italia che è messa molto meglio.  Incredibili le reazioni di Grillo e Salvini che dopo aver sostenuto l’ uscita dall’ euro, il no al referendum greco ed essersi scagliati contro la Trojka oggi giudicano l’ accordo una buffonata esattamente come certi europeisti del centrodestra ( e non solo quello Italiano) che premevano per la vittoria del si  a referendum e davano per scontata e forse si auguravano la Grexit e il fallimento di Tsipras dopo la vittoria del no.  Certo una parte di Syriza il partito del premier non è d’ accordo ma alla fine si farà ciò che si deve fare. 

La vittoria dei greci d'altronde era prevedibile, poiché era nell’ aria già da tempo, la sensazione, che l’ Europa dalla Grexit avrebbe perso più degli ellenici. Difficile capirne i motivi ma le diverse posizioni di Merkel, Fmi e Bce più morbide rispetto a Bundesbank e vertici Ue come l’europremier Junker erano evidenti da settimane. Non resta che dire auguri Grecia e un monito per  Renzi e chi verrà dopo di lui affinchè l’ Italia la imiti presto.
 
 
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venerdì 22 maggio 2015

Italicum e regionali: prove di voto anticipato


Dopo 9 anni l’ Italia si sbarazza del Porcellum ribattezzato Consultellum dopo la bocciatura da parte della Corte Costituzionale che lo ha dichiarato parzialmente illegittimo. Vediamo cosa prevede il testo definitivo che per ora vale solo per la Camera ma potrebbe essere esteso al Senato se si tornasse a quello elettivo vista la disponibilità del Governo a cambiare la legge di riforma costituzionale.

1.      340 seggi alla lista che supera il 40% dei voti validi su base nazionale. In caso contrario ballottaggio fra le due liste più votate e chi vince ottiene 340 seggi. Vietati gli apparentamenti ma  peseranno ugualmente eventuali indicazioni di voto delle altre liste non partecipanti al ballottaggio.
2.      Meccanismo proporzionale con  metodo dei quozienti interi e più alti resti e soglia di sbarramento al 3% . Sono eletti con questo sistema 609 deputati. Accedono alla ripartizione anche e le liste rappresentative di minoranze linguistiche riconosciute, presentate esclusivamente in una regione ad autonomia speciale il cui statuto preveda una particolare tutela di tali minoranze linguistiche, che abbiano conseguito almeno il 20 per cento dei voti validi espressi nella regione medesima
3.      21 deputati sono eletti in collegi uninominali: 12 nella circoscrizione estero, 1 in Valle d’ Aosta e 8 in Trentino Alto Adige
4.      20 circoscrizioni nazionali ovvero una per regione e 100 collegi plurinominali che eleggeranno da 3 a 9 deputati a seconda della popolazione della regione in cui si trovano
5.      Nei collegi plurinominali capilista bloccati e per gli atri  voto di preferenza (massimo 2). Considerato il sistema dei  quozienti interi e più alti resti, nonché la parità di genere, i capilista eletti saranno il 50% circa ma si può raggirare la norma con le primarie e applicare indirettamente anche a loro il voto di preferenza
6.      Si  potranno esprimere fino  a due preferenze ma dovranno essere di sesso differente pena nullità della seconda preferenza. Uomini alternati nelle liste e i capolisti potranno essere non più del 60% dello stesso genere.
7.      Stop alle candidature multiple eccetto i capolisti che potranno candidarsi in collegi differenti, al massimo 10 e sempre nella stessa lista
8.      Le liste presentate dovranno avere anche uno statuto e ciò dovrebbe evitare sia liste civetta e che fusioni in listoni last minute
9.      Norma anti-flipper a tutela  delle piccole liste: Nel meccanismo di ripartizione dei seggi ottenuti dalle liste nei vari collegi, la lista che ha raccolto più voti (eccedentari) cede il seggio a quella più piccola dove questa ha raccolto più consensi.
10.   Gli studenti Erasmus potranno votare per corrispondenza
11.   Oltre alle forze dell’ ordine anche i presidenti di seggio, scrutatori e rappresentanti di lista potranno votare previa presentazione del certificato elettorale nel seggio in cui svolgono le proprie funzioni. I candidati sempre previa presentazione del certificato elettorale potranno votare in una qualsiasi sezione del collegio in cui sono candidati. Ci sarà un po’ di confusione sul calolo dell’ affluenza alle urne ma soprattutto delle schede da vidimare e sull’ esatta corrispondenza fra votanti e voti validi. E’ se uno scrutatore o presidente fa il furbo, non si timbra il certificato e vota due volte? Lavoreranno di più: avranno anche l’ aumento?
12.   Entrata in vigore il 1° luglio 2016 non sarebbe difficile eliminare la norma ed anticipare in caso di necessità

Anche questa riforma merita delle correzioni me nel  complesso è buona e tutela la rappresentanza. Finirà la bufala del cosiddetto voto utile ma i partiti maggiori utilizzeranno i 100 capolisti bloccati per offrire “ospitalità” ovvero seggi sicuri a micro liste ben al di sotto del 3% in cambio di voti e appoggio sicuro ad eventuale ballottaggio.


A parte quanto sopra, è chiaro che si voterà ben prima del 2018 soprattutto visti i possibili risultati delle regionali. Il  31 maggio prossimo si vota in 7 regioni a statuto ordinario ovvero Veneto, Liguria,Toscana, Umbria, Marche, Campania e Puglia, in una ha statuto speciale, Sicilia e in 1062 comuni di cui 16 capoluogo di provincia per un totale di 23 milioni di elettori. Inevitabile la valenza politica. Gli anticipi alle comunali di Aosta, Trento e Bolzano hanno avuto risultati in linea con i sondaggi: Pd che cala a favore della sinistra (3,7-4,8 e 10,4%), Lega che supera Forza Italia che cala ancora mentre crescono Alfano e Tosi e i Cinque Stelle. Una crisi di Governo è quindi alle porte! 
 
Vi è poi una effettiva e positiva implicazione economica per i partiti e in particolare a vantaggio di quelle piccole anche se quest’ ultime come vedremo ne beneficeranno dopo una legislatura. Con il territorio diviso in 100 collegi fra i 300mila e 900mila abitanti la conseguenza e che per i singoli candidati la spesa per campagna elettorale diventa abbordabile. Circa 10-15mila euro. Bastano infatti al massimo 375000 volantini (uno ogni 2,4 abitanti) al costo di 7500€ e/o 3-900 manifesti 100x70 cm al consto di 1 euro l’uno oppure 3-900 mila sms o mms o mail al costo di non più di 2000 euro (la mail anche meno) per non parlare dei costi irrisori per promuovere pagine sui social network ed infinte una 70ina di comizi in altrettanti comuni organizzati dai circoli in luoghi pubblici chiusi ed a basso costo come le aule magna delle scuole, aule consiliari dei municipi, centri anziani, ecc. Eventualmente volendo fruire delle più coste e meno efficienti inserzioni su quotidiani locali al costo 1500-2000 euro. Un risparmio di almeno 1,5 milioni per partito con una campagna sul territorio più efficace. Un obbligo visto l’ astensionismo e l’ abolizione dei finanziamenti pubblici.  Ricandidando i parlamentari uscenti (ecco perché i partitini né beneficieranno meglio dopo una legislatura) non avranno difficoltà a spendere un mese di stipendio per riottenere la poltrona come non sarà difficile trovare candidati disposti a spendere un po’ e rischiare anche se ciò apre le porte alla corruzione ovvero loschi individui pronti a finanziare un candidato per avere il suo tornaconto a poltrona prese. Con o senza preferenze visto che il metodo dei resti e quozienti interi non garantisce l’ elezione a capolisti delle liste minori.

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venerdì 30 gennaio 2015

Vergogna: Salvini (Lega) e Meloni(FdI) candidano Vittorio Feltri al Quirinale

Vergogna è il caso di dirlo per la candidatura espressa dalla Lega Nord e da Fratelli d’ Italia per il presidente della Repubblica. Per questo ruolo servirebbe una persona integra, garante e di altro profilo ma soprattutto equidistante dalle forze politiche. Vittorio Feltri direttore di Libero e in passato e attualmente de Il Giornale entrambi di proprietà di Berlusconi non può esserlo. Inoltre è stato più volte querelato per diffamazione e in un caso oltre alla condanna gli è errivata anche la sospensione dall’ Ordine dei Giornalisti. Bene invece l’ idea PD di Mattarella ovvero l’ inventore del Mattarellum, legge elettorale per le politiche in uso fino al 2001 e abrogato dal Porcellum nel 2006 a tre mesi dalle elezioni. Non male anche la proposta sempre PD di Cantone capo dell’ anticorruzione ottima quella delle Qurinarie 5 Stella Ferdinando Imposimato. Anzi quest’ ultimo non avendo trascorsi politici mi pare il migliore in assoluto. Stando alle votazioni di ieri Pd, Sel e Scelta Civica hanno i numeri per eleggere un candidato fra i tre sopracitati al 4° scrutinio domani mattina quando servirà la maggioranza assoluta di 505 grandi elettori (loro insieme ne hanno 522) anziché la qualificata dei 2/3 pari a 672. Sarebbe uno schiaffo definitivo al fallito e criminale Patto del Nazareno e a Forza Italia che insiste per un candidato loro espressione. Assurdo presntare Marito ex FI anche se poi si vota scheda bianca. La storia di Feltri: OkNotizieVotalo su OK Notizie

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lunedì 26 gennaio 2015

Grecia: stravince Syriza.Schiaffo all’ austerità e alla Merkel. Imitiamoli!



Alle elezioni politiche in Grecia la sinistra moderata anti-austerity di Nicolas Tsipra ovvero Syriza si è imposta con il 36% contro il 27% di Nueva Dimokratia del premier centro-destrista uscente Samaras.  Tsipras prevede di rinegoziare il Fiscal Compat, aumentare i salari minimi, nuovi investimenti per rilanciare l’ economia e soprattutto rimanere nell’ Euro. Nessun pericolo per i mercati e l’ economia. I veri terroristi non stanno in Grecia ma altrove. Sono i broker finanziari  che stamane in risposta agli ellenici hanno affossato le borse, sono personaggi della Bundesbank come Wiedmann che addirittura si scaglia contro il Quentitave Easying di Dragi .  La novità del giorno odierno è che si può fermare la trojika dell’ austerità formata da Bce-Ue-Fmi .  La loro unica cosa buona è il QE ovvero l’ acquisto di un terzo dei titoli di stato emessi dai paesi UE a carico delle nbanche centrali nazionali . Ciò consente di limitare il debito di un paese con l’ estero che di fatto se lo ricompra in parte con la sua banca nazionale. Una forma di elasticità al posto della flessibilità sul famoso 3% di Maastricht. Ma come dice Draghi si deve continuare ad investire per la crescita.  In Italia può farlo solo la sinistra nascente e già sperimentata con la lista Tsipras alle Europee dello scorso hanno. Bene i richiami all’ unità di Vendola, Ferrero e Civati e rispettivamente leader Sel, PrC e Sinistra Dem.  Messi insieme hanno una platea di 4 milioni di voti che possono diventare 7 con i delusi dei % Stelle, il che singifica un 20% che non solo consente di entrare alla Camera con l’ Italicum alle prossime elezioni ma sfidare Renzi e il PD al ballottaggio. Basta quindi alle diatribe interne e si pensi che i nemici sono tuti fuori dalla Sinistra, sono gli avversari politici, la Trojika dell’ austerità, e la Germania Merkeliania.

Buon Lavoro a tutti e diamoci dentro. 


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venerdì 9 gennaio 2015

Vigili Roma: se solite pagliacciate per discriminare la P.A.



La vicenda dei vigili romani assenti la notte di capodanno è certamente una mera pagliacciata per discriminare la Pubblica Amministrazione e suoi lavoratori e come dice qualcuno anche un pretesto per distogliere l’ attenzione dall’ inchiesta mafia capitale e riqualificare il sindaco Marino. Come si è denunciato pare vi fossero 835 assenti per malattia ma in realtà di queste, denunciano i sindacati senza essere contestati, 700 sarebbero straordinari volontari rifiutati e dunque non vere assenze. Ne consegue che solo 135 si 4900 vigili in organico erano assenti. Tutto nella norma quindi. Ma perché, si chiederà qualcuno, questo rifiuto di massa? In primis perché vi è una vertenza aperta sul rinnovo del contratto collettivo fra sindacati e Comune di Roma in secondi perché nella P.A. a differenza del privato non sempre gli straordinari sono pagati e quando capita ciò avviene a distanza di mesi o qualche anno. Parola di ex ausiliario del traffico! Nella P.A. ogni anni si fa un consuntivo del monte ore lavoro inclusi gli straordinari che però spesso viene superato in quanto le amministrazioni sono sotto organico. Di conseguenza finiti i fondi per pagare gli straordinari bisogna effettuare variazioni di bilancio e tagliare da un'altra parte oppure attendere l’ anno successivo quando il costo della vita si è mangiata la maggiorazione. Talvolta però i compensi sono convertiti in parte in giornate di riposo compensative retribuite. Ecco perché in estate gli uffici riducono fortemente gli orati o mancano le pattuglie. Il discorso vale anche per le imprese private di servizi pubblici come la raccolta rifiuti e il trasporto pubblico. E’ non sempre si fruisce di tutti i riposi a cui si ha diritto.

Per ovviare le false malattie, non servono nuove leggi o le vecchia porcata Brunetta ma basta applicare quelle vecchie o meglio sarebbe sufficiente mandare i controlli a casa. Ma ciò ha un costo a carico del datore di lavoro (pubblico o privato che sia) che quindi preferisce tenersi gli assenteisti a dimostrazione che il problema non è così grave per le casse di chi paga gli stipendi.

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mercoledì 7 gennaio 2015

Jobs Act, Renzi toppa sugli statali




Il premier Renzi tutto annunci e carisma e pochi fatti, sul Jobs Act omette di applicare la legge anche ai lavoratori del pubblico impiego, almeno per ciò riguarda il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti. Tutto viene rimandato al Parlamento o meglio a quel lo stesso parlamento da anni esutorato a colpi di voti di fiducia sulle questioni importanti, quasi fosse pletorico e non un organo di rappresentanza del popolo eletto direttamente da esso. Anche se detta omissione può essere positivo per i neoassunti della P.A., ciò rappresenta un comportamento inaccettabile perché dimostra che questo premier non ha il coraggio di approvare una norma ancora più impopolare del resto della riforma al punto di delegarla ovvero di fare scaricabarile sul parlamento. Vergogna.


La riforma tra l’ altro prevede un misero indennizzo da 6 a 24 mensilità per i licenziati al posto del reintegro. Una schifezza. Sarebbe più logico darne uno più in linea con le difficoltà a ricollocarsi ovvero da 24 a 120 mensilità e perché no la perdita per il datore di lavoro del patto di non concorrenza (che negli altri casi sarebbe meglio limitare a un anno dalla fine del rapporto e ad un raggio di 50km in linea d’ aria dalla ditta ndr) e una bella serie di penalità fiscali.

Sarebbe stato logico abolire il limite di età per il contratto di apprendistato, considerato che oggi anche un disoccupa 50-60enne potrebbe aver bisogno di imparare un nuovo mestiere per essere ricollocato. Visto che il Jobs Act riforma l’ Anspi forse era anche il caso di abolire la norma che prevede la perdita degli ammortizzatori sociali per chi accetta contatti a tempo determinato molto brevi. Forse era meglio sostituire la perdita con una sospensione ed evitare cosi di incentivare il lavoro nero e disincentivare la ricerca di lavoro per i neo-licenziati che ora debbono attendere l’ esaurimento dell’ Anspi o Mobilità che dir si voglia.

Più che di un contratto a tutele crescenti ci sarebbe stato bisogno di un contratto a fiscalità agevolata crescente per incentivare la stabilizzazione del lavoratori. Ora cosa impedirà un’ impresa di licenziare un lavoratore il girorno prima che termino le tutele crescenti? E’ in particolare come crescono queste tutele? I dettagli Renzi non dice quali sono. Un’ occasione persa per eliminare forme precarie come co.co.co, co.co.pro e finte partite iva e instituire il salario maggiorato con maggiorazione decrescente in base alla durata del contratto per contratti a tempo determinato come accade nel resto d’ Europa. Questa sarebbe stata una vera riforma.



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mercoledì 28 maggio 2014

Europee, stravince il PD. Ora dia crescita al paese! A Beinasco stravince Piazza riconfermato.



Alle europee trionfa il PD, muore il centrodestra prigioniero di Berlusconi e cala 5 Stelle con un buon risultato di al Alfano e Tsipras che superano la soglia di sbarramento. Tiene la Lega e non và male Fratelli d' Italia che sfiora il 4%. Stracciati tutti gli altri. Conferma che la gente vuole partiti propositivi, non litigiosi, carismatici e possibilmente non estremi. Ora l' europa capisca che si deve smettere con l'austerità e pensare alla crescita. Bollati gli urlatori litigiosi come Grillo e Berlusconi.
Vince il PD anche a Beinasco. L' effettro Renzi porta Maurizio Piazza, sindaco uscente del PD a riconfermarsi per il suo secondo mandato con un 61%. Opposizione quasi tutta grillina  (con tre seggi più Cursi candidato sindaco perdente) e 2 seggi a FI di cui uno al candidati sindaco perdente Avanzi.
Ma tornando alle Europee è bene notare che Tsipras segna la via maestra per i Comunisti. Si vince solo unendo le forze. Spero che Vendola capisca e si riappacifichi con Ferrero e gli altri. Facciano una nuova forza e vinciamo. E' il momento buono per far crescere la sinistra e corrodere il consenso di Grillo e Berlusconi.
Alla regione Piemonte và come previsto Chiamparino, speriamo che sia più propositivo sui trasporti locali rispetto al flagello Cota.

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lunedì 27 gennaio 2014

Con l' Italicum e il tripolarismo impossibile governare e non elimina i partitini

Con Italicum e tripolarismo impossibile una maggioranza a Camera e Senato e non manda a casa i piccoli partiti.
La coppia Renzi-Berlusconi ha partorito il topolino Italicum ovvero una una proposta di legge porcata elettorale che secondo loro dovrebbe portare alla governabilità senza il ricatto dei partititi. La legge prevede i seguenti punti:

Sistema proporzionale
Ballottaggio se la coalizione o partito vincente non supera il 35% dei voti al primo turno
Premio di maggioranza del 18% dei seggi al vincitore che non può superare il 55% dei seggi totali
Divieto di apparentamenti al ballottaggio
Soglia di sbarramento al 12% per le coalizioni, 5% per partiti coalizzati e 8% non coalizzati
Collegi plurinominali di 3-6 parlamentare e conseguenti miniliste bloccate di 3-6 persone
Quota rosa del 50%

Cominciamo subito con il puntualizzare due aspetti:
Le quote rosa senza alternanza uomo donna non sarebbero tali in quanto le posizioni migliori in lista sarebbero per lo più per uomini
La Corte Costituzionale bocciando il porcellum ha bocciato le liste bloccate e il premio di maggioranza, quindi l’ Italicum è incostituzionale

A parte ciò non si capisce se il ballottaggio è unico per camera e senato oppure no e quindi si rischiano maggioranze diverse nelle due camere. Ma un attenta analisi con una simulazione basata sui voti alle Politiche 2013 dimostra che non elimina i piccoli partiti.

Simulazione Italicum Politiche 2013 Camera








PartitiVoti%Seggi*
CoalizioniVoti%*Seggi
Pd
25,0

182

Bersani
30,0

183
Pdl
21,0

153

Berlusconi
29,5

180
M5S
25,0

182

Grillo
25,0

153
Scelta Civ.
10,5

0

Monti
10,5

0
Altri
19,5

0

Altri
5,0

0


*Escluso premio di maggioranza di 114 seggi

Nel primo caso se i partiti si fossero presentati in coalizione come avvenne all’ epoca avremmo avuto un ballottaggio Bersani-Grillo, se invece si fossero presentati listoni il ballottaggio sarebbe stato fra Bersani e Berlusconi. In ogni caso il vincitore si sarebbe fermato al massimo a 297 seggi incluso il premio di maggioranza. Per avere la maggioranza occorre avere nel proporzionale almeno 202 seggi alla Camera e 101 al Senato e per arrivarci serve il 40% dei voti espressamente validi per le forze politiche che superano le soglie di sbarramento. Ovvio quindi che si ricorra a megaliste con patti di desistenza ovvero ospitalità di candidati in posizione eleggibile in cambio di voti come già accaduto con il Porcellum. Quindi i piccoli partiti restano, ma se anche scomparissero del tutto è molto difficile che Pd o Pdl raggiungano il 40%! Ecco perché Renzi e Berlusconi hanno voluto piccole liste bloccate. Con questo sistema avendo almeno 150 seggi sicuri in circa 100-130 collegi alla Camera (discorso simile ma con numeri ovviamente dimezzati al Senato) possono mettere sul piatto anche 40-50 seggi per avere i voti dei piccoli, ovvio quindi il no all’ alternanza uomo-donna nelle liste che complicherebbe le cose. Ma è necessario in ogni caso la presenza sulla scheda elettorale di liste che non superino la soglia di sbarramento e disperdano il voto. La dispersione infatti abbassa l’ asticella del consenso minimo per governare. Se come nel 2013 1 voto su 4 và a liste non coalizzate, al listone basta il 32% dei voti per aver la maggioranza anche se risicata.


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venerdì 24 gennaio 2014

Petizione: Emendiamo l'Italicum ovvero il Renziano Porcellicum

 ​E' una proposta anticostituzionale specialmente per le liste bloccate e la Consulta lo ha ricordato proprio ieri. Uccide il pluralismo politico e la rappresentività obbligando i cittadini a non votare o votare per chi dicono loro. Proponiamo quindi le seguenti modifiche:

1. Abrogazione delle soglie di sbarramento (almeno quelle per i partiti coalizzati e le coalizioni)
2. Reintroduzione preferenze
3. Alternanza uomo-donna nelle liste
4. Ballottaggio unico Senato e Camera per evitare maggioranze diverse
5. Innalzamento al 40% della soglia per evitare ballottaggio

www.firmiamo.it/emendiamo-l--italicum-ovvero-il-renziano-porcellicum
 
 
 
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giovedì 3 gennaio 2013

Votare Berlusconi a febbraio significa rivotare a giugno. Intanto tutti litigano e zero proposte.


E' iniziata la campagna elettorale e il leit.motive semra essere il solito Monti no Monti si. Berlusconi attacca il professore e il centro sostenendo che votare loro sarebbe come votare il PD. Il PD chiede a Monti di dire con chi stà. Questi sostiene che Bersani e Berlusconi sono troppo estremisti (vero per il secondo ma falso per il primo). Casini li attacca entrambi. Nessuno però ci ha detto cosa vuol fare se vince le elezioni. Certo esiste un' agenda Monti molto generica, un Carta di Intenti del PD che non si sà bene cosa contenga a parte il fatto di giurare fedeltà all' agenda o almeno a quanto fatto dal governo tecnico e Berlusconi che annuncia di voler tagliare l' IMU tassando alcool e tabacco ma è una proposta pericolosa perchè perchè potrebbe far calare i consumi a danno delle imprese con ulteriore perdita di posti di lavoro e potrebbe incentivare l' abusivismo come già accaduto con le leggi che vietano alcool dopo le 2 di notte nei locali e fumo ai minoro. Ciò andrebbe a danno di tabaccai, ristoranti, pub, ecc. Oltrettutto si rischierebbe che si ripeta il disastro ICI ovvero una copertura insufficiente dovuta appunto ai suddetti fenomeni e quindi l' IMU tornerebbe raddoppiata. Ma poi perchè togliere questa tassa anche ai ricchi?
In questo panorama difficile scegliere chi è meglio dei tre di sicuro si può dire chi è peggio: Berlusconi che non solo è l' artefice di un disastro dopo quasi un decennio di suo malgoverno ma non avendo come del resto anche gli altri l' opportunità di avere una maggioranza al Senato in caso di vittoria (anche in caso di alleanza con la Lega), a differenza dei suoi competitor non avrebbe nemmeno l' opportunità dopo il voto di allargare la sua maggioranza ad altri e sarebbe comunque un governo che non durerebbe 5 anni. Ve li vedete Berlusconi, Maroni e Casini insieme? E con quale programma?
Per fortuna esistono altre opzioni come Beppe Grillo e Ingroia!  


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lunedì 9 luglio 2012

Stop a questa classe politica corrotta e inefficiente.

Un video inequivocabile che spiega fedelemente perchè si deve abbattere questa classe politco-dirigente! Diffondilo!

Ecco perchè dobbiamo cancellare questa classe politica.
Rispetto al video però propongo l' abolizione delle regioni invece e delle province e la creazione di province distretto come in Francia e Germania. 
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mercoledì 13 giugno 2012

Mauro Moretti minaccia l' interruzione del servizio treni regionali Ci prende in giro e ci cascano tutti come allocchi. Comprese la assoconsumatori

L' Ad di Trenitalia Mauro Moretti ha dichiarato  “Nel 2013 se non ci saranno soldi a bilancio non faremo il servizio regionale” ed ha aggiunto “Non so cosa farà l’Authority, l’unica cosa che potremo fare noi sarà interrompere il servizio. Magari verremo denunciati per interruzione di servizio, ma poi vedremo come andrà a finire” . Ha poi snocciolato paragoni con i servizi regionali del resto d' Europa e con i bus:  I “ricavi per passeggero/chilometro in Italia sono di 10,8 centesimi di euro contro i 17,2 centesimi del trasporto su gomma”. In Germania e in Francia i rispettivi ricavi sono di 20 e 22 centesimi per passeggero/chilometro. Altro discorso per l’Inghilterra, dove i ricavi variano dai 33 ai 42 centesimi.
E le reazioni sono state le più scontate che si potessero avere. Per il Codacons “se Moretti si interessasse un po’ meno dei Frecciarossa e un po’ di più dei treni dei pendolari, troverebbe come finanziare il servizio universale senza bisogno di fare proclami e lanciare minacce”. Federconsumatori e Adusbef commentano: “il servizio regionale rappresenta il 90% del trasporto ferroviario e viene utilizzato dalla stragrande maggioranza dei pendolari italiani. Ci aspetteremmo quindi che, in mancanza di fondi, non si bloccasse il trasporto regionale ma si rassegnassero le dimissioni da parte dell’intero gruppo dirigente delle Ferrovie dello Stato” ed infine la risposta del ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera: “Ci stiamo occupando più che abbastanza del trasporto pubblico locale". Come dire che si potrebbe mandare a quel paese tutto quanto.
Ma nessuno ha capito che Moretti come al solito dimostra di non capire un fico secco di trasporto ferroviario e chi gli ha replicato di capirne ancora meno. Ma andiamo con ordine: 20 o più centesimi a km passeggero in Italia sono improponibili per due motivi: gli stipendi degli italiano sono molto più bassi del resto d' europa e 20 centesimi significa una tariffa da Frecciarossa in seconda classe. Inoltre se analizziamo le tariffe commerciali Trenitalia notiamo che variano fr i 10 e 20 centesimi di euro per Km/passeggero.

Il secondo motivo è la cattiva distribuzione dei soldi delle regioni. E' ora di fare i bilanci per singola linea e capire che non è necessario sovvenzionare tutte le linee regionali e tutti treni allo stesso modo. I treni delle principali linee hanno più passeggeri e vanno sovvenzionati meno, anzi nelle ore di punta non andrebbero sovvenzionati affatto considerato che viaggiano stracolmi e quindi si ripagano da sè. Bisogna smetterla con la rigida equzione regionale=pendolare/studente; esistono i viaggiatori casuali che pagano il biglietto intero e bisogna aumentarli sottraendoli alla gomma. Sarebbe il caso di imitare e incentivare iniziative come il Lombardia Exress di Trenord che collega Milano a Varese e Bergamo in tempi rapidi alla tariffa fissa di €12. 
Inoltre pendolari e studenti oltre a non essere la maggioranza assoluta degli utenti (ma solo relativa) sono abbonati e fanno calare i ricavi. Forse bisognerebbe sperimentare la sovvenzione dei soli abbonamenti (o principalmente degli abbonamenti) e lasciare a commercio le tariffe dei singoli biglietti pur ponendo tetti ragionevoli ai prezzi dei biglietti. Si passi all' equazione regionale=collettore traffico medio lunga percorrenza ed appendice dello stesso. Si consideri il sistema di trasporto pubblico u gomma (bus e simili) come complementare e non sostitutivo del ferro. Aboliamo i bus sulle stesse tratte dei treni e investiamo nel tram-treno, ecc. A questo proposito vi rimando alla lettura del mio precedente articolo Salviamo e Rilanciamo le ferrovie Piemontesi

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mercoledì 30 maggio 2012

Soldati boicottate la parata del 2 giugno. I 4 milioni vadano ai terremotati e andate a sgombrare macerie!

Un paio di giorni fà su Faceook si è diffusa questa iniziativa: 


INVIAMO UNA MAIL A:
presidenza.repubblica@quirinale.it
Egregio Presidente Giorgio Napolitano,
Lei ha chiesto ai giovani di aprire porte e finestre, anche qualora le trovassero chiuse.
... Le chiediamo con tutto il rispetto di dare l’esempio: apra porte e finestre alla solidarietà; trasformi il 2 giugno da festa della Repubblica militare a festa della Repubblica solidale.
Annulli la parata, che l’anno scorso era costata 4,4 milioni di euro e che secondo il ministero della Difesa quest’anno costerà quasi 3 milioni di euro.
Quei denari siano investiti in opere di solidarietà con la popolazione stremata dal terremoto e quei contingenti chiamati a sfilare vengano utilizzati nelle zone bisognose di aiuti.
Grazie con tutto il cuore,
firma
COPIA E INCOLLA

 ·  ·  · Ieri alle ore 18.00
Una iniziativa mirata a sensibilizzare il Presidente della Repubblica e la politica in generale a occuparsi di terremotati Emiliani ed in particolare a razionalizzare le spese e trasformarle in aiuti alle popolazioni colpite dal sisma.
Si chiedeva in particolare di rinunciare per quest' anno alla tradizionale parata militare del 2 giugno e risparmiare così 4 milioni di euro da destinarsi appunto in Emilia Romagna.

Il presidente della Repubblica non è intervenuto e il premier Monti ha detto che la parata è irrinunciabile. Dunque in barba alla volontà degli italiani, alla Democrazia, alla crisi ed ai poveri terremotati senza casa e lavoro, la Festa della Repubblica diventa Festa del Capitalismo e dello Spreco.
A questo punto mi appello a tutti i militari che dovrebbero sfilare e li invito a boicottare l' evento e andare in Emilia e a l' Aquila a sgombrare le macerie. Lì sarebbero più utili e patriottici.
 A tutti voi dico di continuare a scrivere con forza al Presidente affinchè si ravveda e nel caso malaugurato non lo faccia, tutti alla parate a fischiare e schernire istituzioni ed esercito. 
Se siete d' accordo condividete questo post su tutto i social network in cui siete iscritti. 

Uno scempio inaccettabile e un insulto al popolo. Perchè il sacrificio dobbiamo farlo solo noi? E perchè per loro è cosi grave non fare la parata? Vergogna.
Ancora oggi il Governo non solo non ha preso provvedimenti per l' Emilia ma non ha ritirato la proposta di Monti secondo la quale lo stato non dovrebbe più risarcire il popolo per le calamità naturali e dovremmo tutti assicurarci, giusto per riempire le casse di banche e assicurazioni come se non bastasse la RC auto. 


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sabato 19 maggio 2012

Attentato Brindisi, matrice politica collegata alle amministrative. La solita strategia della tensione.

In alto a sinistra la vittima Melissa Bassi, sullo sfonfo il luogo dell' attentato.

Stamane come ben sapete, a Brindisi si è consumato un turpe attentato costato la vita alla studentessa 16enne Melissa Bassi e ridotto in fin di vita una sua coetanea.  Feriti altri 7 studenti di cui 4 in modo grave ma non in pericolo di vita. Un ordigno composto di 3 bombole Gpl con tanto si timer e comando a distanza è stata fatta esplodere davanti ad un cancello secondario dell' Istituto Professionale per il Turismo Falcone&Morvillo. Il nome della scuola intitolata al giudice Falcone e a sua moglie uccisi nel 92 con un attentato dinamitardo a Capaci (TP), la coincidenza con la ricorrenza dell' anniversario di quella strage, il fatto che a Brindisi si era tenuta una manifestazione anti-mafia e un altra era in programma stamane proprio davanti a quella scuola (annullata ed evacuate tutte le scuole della città) e le recenti operazioni della procura contro la Sacra Corona Unita (mafia pugliese) farebbero pensare alla pista mafiosa. Ma mi sembra non essere esattamente così.
Le modalità dell' attentato non paiono in gesto dimostrativo ma un atto per uccidere, basti pensare che l' esplosione è avvenuta con precisione svizzera all' arrivo dell' autobus con a bordo gli studenti e che il cassonetto contenente l' ordigno è stato spostato per avvinarlo al percorso dei ragazzi.
La tipologia di vittime scelta è insolita per le vendette trasversali anche se non si può non ricordare il piccolo Di Matteo (anch' egli 16enne come Melissa) ucciso e sciolto nell' acido da Giovanni Brusca, autore materiale proprio della strage di Capaci.
Tuttavia non si può nemmeno non pensare che domani si vota per i ballottaggi alle amministrative che hanno visto la liquefazione dei partiti e il trionfo del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. Lo stesso ex comico genovese, accusato di antipolitica, fece scalpore in chiusura di campagna elettorale con la frase "i partiti sono peggio della mafia..."  e a Brindisi lo scossone si è sentito al primo turno con la vittoria del candidato di centro-sinistra dopo anni di governo di centro-destra. Non possiamo nemmeno dimenticare che fra i tanti ballottaggi c'è anche quello di Palermo con l' exploit di Leoluca Orlando (IdV) vittorioso con il 47% dei consensi, molti dei quali provenienti dal centro-destra per anni riferimento della mafia in Sicilia.
E' ovvio che la mafia centra, ha interessi indiretti ora minati dalla frammentazione del voto a un anno dalle prossime politiche e conseguentemente ci ha messo la manovalanza, ma in realtà questa tragedia giova a tutti i partiti ed in particolare ai sostenitori del Governo Monti. Ora i partiti, tutti pronti a condannare all' unisono senza se e senza ma, ma senza distinguo, come in un pensiero unico, appaiono più compatti e patriottici, indi più credibili e votabili. Ma è solo apparenza. Questo attentato è un nuova strategia della tensione, un copione già visto negli scorsi decenni; concordato tra mafia, politica, finanza e imprenditoria con la complicità dei servizi segreti.  Un gesto vile per non dover parlare di crisi, conseguenti suicidi, proteste e cosidetta anti-politica (che in realtà è vera politica) e fermare Beppe Grillo con Pizzarotti dato per vincente nei sondaggi al ballottaggio di Parma, guarda caso altra città che passa al centro-sinistra dopo anni di governo di centro-destra. 

Dunque amici non protestate solo contro la mafia ma anche contro lo Stato e il Governa. Non fatevi intimidire e non mollate. Continuate sulla strada intrapresa 14 giorni fà al primo turno delle amministrative. Diffondete quest' articolo e fate fallire il progetti meschino e subdolo messo in atto dalla politica.


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lunedì 7 maggio 2012

Amministrative: crolla il PdL, flette la Lega, vola Grillo e tengono tutti gli altri. Risultati in tempo reale.



In questo week-end ben 9 milioni di italiani sono stati chiamati al voto alle amministrative in oltre 600 comuni di cui 26 capoluogo di provincia. I risultati sono quelli attesi. Flette leggermente la Lega Nord, tiene il centro-sinistra con lieve crescita dell' Idv,, crolla il PdL che tà ovunue otto il 20% e che trascina con sè gli alleati e tiene anche il Terzo Polo almeno dove non è alleato con il PdL. Ma la vera sorpresa è Beppe Grillo ovunque sopra il 10% , a Cuneo sorpassa la Lega, a Belluno è secondo partito dietro il PD, a Parma (22%) e forse anche a Genova và al ballottaggio. A Palermo, il candidato dell' IdV (17%), Leoluca Orlando arriva primo con buona parte dei voti del centro destra che praticano molto voto disgiunto (1 su 2 vota Orlando) e và al ballottaggio con   il candidato del PD. Nei capoluuoghi solo Tosi (Lega) si conferma al primo turno a Verona ma con una lista civica che porta il suo nome e fà il 37% mentre la Lega si ferma al 6%  sorpassata da Grillo 11%.
Vendola un pò sotto le previsioni al pari con la Federazione della Sinistra ma entrambe faticano a prendere voti al Nord. Spopolano anche le liste civiche che in molti casi fanno meglio dei partiti.
In definitiva vince l' alternativa alla destra e a Monti decisamente bocciato e Grillo comincia a far paura e sottrae tantissimi voti sopratutto a destra. I poitici ora si interrogano su Grillo che preoccupa sopratutto a destra mentre il PD si rilassa e l' IdV dichiara fallito il Governo che sui dati elettorali glissa e si chiude nel silenzio, Nel Pdl si leccano le ferite e cercano futili scuse, Alfano: "prezzo per bene paese". Esultano ovviamente i Grillini.
Ai ballottaggi si prevede una larghissima vittoria del centrosinistra in vantaggio quasi ovunque. 
Risultati Elezioni Amministrative 2012





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mercoledì 11 aprile 2012

Lega Nord: il triunvirato è marcio quanto il cerchio magico.

In questi giorni la Lega è in fermento per via di un indagine da parte di ben 5 procure (Milano, Napoli, Reggio Calabria, Bologna e Genova) che hanno portato alla luce una gestione allegra delle casse del partito e i relativi rimborsi elettora pari a circa 300 milioni l' anno. In pratica Bossi, famiglia ed entourage avebbero fatto uso personale dei fondi del partito.
In realtà ciò che stà avvenendo nel partito è anche una sorta di "mani pulite" interna con la quale il Triunvirato (Maroni, Tosi e Calderoli al quale si è aggiunto Cota) sfrutta strumentalmente l' inchiesta per ottenere la testa del Cerchi Magico (Bossi, il figlio Renzo, il cassiere Reguzzoni e la segretaria Rosy Mauro), le prime tre le hanno avute, l' ultima per ora resiste ma dovrà comunque lasciare la poltrona di vicepresidente della Camera dei Deputati.
Ma perchè avviene ciò? Semplice perchè Bossi e co. sono troppo legati a Berlusconi ovvero rappresentano il cordone ombelicale Lega-Pdl e una parte del partito vorrebbe tagliare. Bossi dipende da Silvio per riconoscenza in quanto i suoi medici lo salvarono ed evitarono che restasse un vegetale quando ebbe il famoso ictus. A molti leghisti alla base del partito però non stà più bene l' alleanza mentre Bossi è riluttante a chiuderla, dunque il triunirato cerca di spodestare il vecchio leader.

Ma il triunvirato è sporco pechè ha fatto parte del Governo Berlusconi e gli ha consentito di rovinare l' Italia e il nord ma sopratutto era ben conscio di cosa facesse il cerchio con i soldi della Lega e la verità non tarderà a venir fuori, Maroni è già un nome presente nell' inchiesta.
Quello della Lega è uno sporco gioco elettorale, una prova di scissione indolore è il perchè stà in questo sondaggio-simulazione in tal caso il triunviro avrebbe il 5,9%, Bossi il 6,9% e quindi separati si và ben oltre l'8-9% attuale e si avrebbero più rimborsi elettorali. Tuttavia ora la Lega perde 3 punti e cala sotto il 6% complessivo.

Insomma una presa in giro specialmente ai propri elettori: signori questa è la vera Lega Nord. 
Amministrative maggio 2012,sondaggio elettorarale, crollano cdx, terzo polo e lega, volano Grillo, Di Pietro e Sinistra 
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domenica 1 aprile 2012

Proposta nuova legge elettorale: una truffa! chiunque vinca governa il Terzo Polo!



Il Porcellum ovvero l' attuale legge elettorale non piace a nessuno, il vecchio maggioritario nemmeno ed ecco che ad un anno dal voto come prevedibile il trio Pd-PdL-Terzo Polo che sostiene Monti ha deciso di varare in un vertice una nuova proposta di legge elettorale basata su un modello mix spagnolo-tedesco che somiglia molto al vecchio maggioritario.
Esso prevede di abolire l' obbligo di coalizione, ci sarebbero (forse) dei bonus per il primo (36 seggi?) e forse per il secondo partito (incognita totale), 8 deputati e 4 senatori eletti all' estero, il 50% dei senatori e deputati eletti con il maggioritario e il 50% con il proporzionale e soglia di sbarramento del 4% e indicazione di uun candidato premier obbligatoria per ogni partito. Tale proposta sarebbe ancorata ad un altra di riforma della costituzione che vedrebbe la riduzione dei parlamentari a 250 senatori e 500 deputati, qualche potere in più al Premier e una sorta di senato federale che voterebbe solo le leggi  potestà condivisa con le regioni.
Dico subito che apprezzo l' abolizione delle coalizioni ma mi piacerebbe che venisse eliminata la soglia di sbarramento.
Ma che effetti avrebbe questa legge? Quelli in foto! Cioè che con i due maggiori partiti che non avrebbero i numeri per governare nemmeno nelle ipotesi migliori e che dovrebbero allearsi con il poderoso terzo polo che potrebbe ottenere dei seggi al Sud presentando un "listone unico". Lo stesso potrebbero fare Pd e PdL ma anche se raggiungessero la maggioranza sarebbero le stesse identiche coalizioni problematiche uscenti. Esiste poi addirittura la possibilità (con bonus al secondo partito) che esca un governo con la maggioranza formata del partito numero e i suoi alleati più il terzo polo ovvero governa chi perde. Incertezza totale, scarsa governabilità e un unica certezza: il premier sarebbe quello del partito più grosso della maggioranza e Pd e PdL che grideranno al voto utile.
Insomma una vera porcata che andrebbe leggermente rivista anche se assicura un certo pluralismo parlamentare che rende il tutto più democratico. Da comunista quale sono tutto sommato non mi dispiace.
Per la simulazione mi sono basato sugli attuali sondaggi ma portando Fed al 4% e Grillo al 5% a scapito di Sel e Idv  senza applicare il bonus che comunque cambierebbe nulla o quasi.
Tabella riassuntiva: https://docs.google.com/open?id=0Bz-mqXGqrC8HZWlqdmJhOHNUYUtOam9meHQzcjVWQQ   


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giovedì 1 marzo 2012

Italia 17esima in Europa per stipendi, ma il problema costo del lavoro è una bufala!

L’Italia è al 16esimo posto nella classifica delle retribuzioni in Europa, 14esimo in UE. Secondo il rapporto ‘Labour market Statistics’ di Eurostat, che fa riferimento a dati del 2009, la Penisola risulta tra i paesi con gli stipendi lordi annui più bassi. Fanno meglio del Belpaese anche Irlanda,GreciaSpagna e Cipro.
Il valore dello stipendio annuo per un lavoratore di un’azienda dell’industria o dei servizi (con almeno 10 dipendenti) è pari a 23.406 euro, ovvero la metà o anche meno della metà di quanto si guadagna in Danimarca (56.044), Norvegia (51.343), Lussemburgo (48.914), Svizzera (47.088) Olanda (44.412) Germania (41.100). E anche guardando ai cosiddetti Pigs, l’Italia riesce a superare solo il Portogallo (17.129).
La rilevazione Eurostat riporta l’elenco delle paghe lorde medie annue dei Paesi dell’Unione europea anche per gli anni precedenti all’ultimo aggiornamento (2009), così da poter anche osservare la crescita delle retribuzioni. L’avanzamento per l’Italia risulta tra i più ridotti: in quattro anni (dal 2005) il rialzo è stato del 3,3%, molto distante dal +29,4% della Spagna, dal +22% del Portogallo. E anche i Paesi che partivano da livelli già alti hanno messo a segno rialzi rilevanti: Lussemburgo (+16,1%), Olanda (+14,7%), Belgio (+11,0%) e Francia (+10,0%) e Germania(+6,2%).
Una apparente buona notizia per l’Italia, invece, arriva dalle differenze di retribuzioni tra uomini e donne, quello che Eurostat chiama “unadjusted gender pay gap”, l’indice utilizzato in Europa per rilevare le disuguaglianze tra le remunerazioni (definito come la differenza espressa in percentuale, tra la media del salario grezzo orario di lavoratori e lavoratrici). Ma è solo un’illusione. Infatti l' Italia, con un gap che supera di poco il 5% (con riferimento al 2009) si colloca ampiamente sotto la media europea, pari al 17%, risultando il paese con la forbice più stretta alle spalle della sola Slovenia; ma, appunto, non è l anotizia è bella solo in apparenza, perchè a ridurre le differenze di stipendio in Italia contribuiscono fenomeni di cui non si può andare fieri, come il basso tasso di occupazione femminile e lo scarso ricorso (a confronto con il resto d’Europa) al part time. Non a caso tra i Paesi che vantano una minor divario ci sono anche Polonia, Romania, Portogallo, Bulgaria, Malta, ovvero tutti stati con una bassa partecipazione delle donne al mercato del lavoro.Secondo il ministro Elsa Fornero dimostrano che abbiamo ”salari bassi e un costo del lavoro comparativamente elevato” e che “bisogna scardinare questa situazione, soprattutto aumentando la produttività". Ma quella del ministro è una bufala: nello stesso rapporto l' Italia con 25,50€ l' ora risulta al 12esimo posto (11esimo in UE-27) nell classifica del costo del lavoro ed è sotto la media eurolandia (26,22) ed appena al di sopra della media UE-27 (21,78). Ad abbassare la media alcuni paesi dell' est. Ai primi posti troviamo Norvegia (38,21), Danimarca (34,98), Belgio (32,97), Svezia (31, 64) Lussenburgo (31,27) e tutti gli altri paesi che precedono l' italia nella classifica dei guadagni (>28) e dove esiste il reddito sociale!    
Il rapporto Eurostat


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