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venerdì 19 dicembre 2014

E' ufficioso, si voterà nel 2016 con l' Italicum


Ormai è quasi ufficiale quindi diciamo ufficioso che si voterà alle prossi politiche nel 2016 con l' Italicum. Sebbene Renzi abbia voglia di restare fino al 2018 è chiaro che con la ripresa economica attesa per il 2016 nessuno fra Alfano e Minoranza PD avrà scrupolo a far cadere il governo. Scrupolo che esiste ora. Per questo il Premier ha fretta di approvare la nuova legge elettorale (decisamente migliorata con l' abbassamento delle soglie al 3% e il voto di preferenze eccetto i capilista) e vuole che entri in vigore nel 2016 ma probabilmente lo sarà già dai prossimi mesi. La bocciatura del mattarellum come legge-ponte e della proposta di Calderoli che è poi quella di Renzi sull' entrata in vigore dell' Italicum parlano da sole.
Quindi non resta che armarsi di sondaggi per capire cosa accadrà. Di certo in caso di crsi si và dritti al voto, temuto solo da Berlusconi e Forza Italia e forse dai 5 Stelle ed auspicato da tutti gli altri. Non sarebbero infatti possibili altre maggioranza che Berlusconi di certo proporrebbe con il PD per evitare un voto per lui con esiti disastrosi. Cosa faranno gli astenuti? Torneranno a votare? Consiglio di evitare i primi 3 partiti! 
Di certo Renzi non aprirà la crisi ma farà scarica barile su chi si assumerà la responsabilità, una volta usciti dalla crisi fra Minoranza PD e Alfano. La minoranza strapperà e fonderà un nuovo partito magari alleato con lo stesso Pd o resterà dentro? La prima è rischiosa, probabile la seconda. Di sicuro nessuno sarà così folle da far cadere il governo prima della fine del 2015. E sono certo che Renzi si ricandiderà premier!


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venerdì 28 novembre 2014

TORINO EROTIKA ALLA FACCIA DELLA CRISI




Alla faccia crisi, tra poche ore a Torino e più precisamente al Padiglione 1 di Lingotto Fiere si svolgere la fiera di un settore che non conosce crisi nonostante il molto porno-gratis in web. Alle 16 di oggi infatti scatterà la fiera Erotika Tour sponsorizzata da Rocco Siffredi. Da oggi a domenica (28-29-30 novembre 2014) tutti i giorni dalle 16 alle 24 ( le 2  l’ ultimo giorno) molti strip e pornate varie. Per info vedi sopra e magari clicca i pop-up sotto. Buon divertimento.
 



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venerdì 19 settembre 2014

Anna Esposito: Chi l’ ha Visto smentisce Fabio Amendolara

Anna Esposito: Chi l’ ha Visto smentisce Fabio Amendolara L’ altro ieri 17 settembre 2014 sul finire della trasmissione è stato trattato il caso del presunto suicidio di Anna Esposito, ispettore di Polizia e dirigente Digos a Potenza, ritrovata morta nel 2001. Secondo il realizzatore del servizio, Giuseppe Rinaldi, che a sua volta si rifà alle dichiarazioni del padre della donna e agli atti dell’ inchiesta dell’ epoca e riaperta in questi giorni, potrebbe essere omicidio ma non escludendo del tutto il suicidio. I sospetti sono su un ex fidanzato e l’ eventuale alternativa un collegamento con un’ inchiesta della donna sul duplice delitto mafioso Gianfredi-Santarsiero avvenuto nel 1997. Viene così smentito il cronista della Gazzetta del Mezzogiorno, Fabio Amendolara, che nel suo libro dedicato al caso, Il segreto di Anna, darebbe per scontato l’ omicidio collegandolo al caso di Elisa Claps (vedi articolo dedicatogli da Oggi in foto) ed in particolare ai presunti depistaggi della famiglia Restivo. A onor di cronaca và però ricordato che è esistito un legame fra i casi Claps e Gianfredi ed è il pentito di ‘ndrangheta nonché presunto esecutore del delitto Gianfredi-Santarsiero che accusò, nel 1999, il direttore dell’ ospedale San Camillo di Potenza, Michele Cannizzaro di esserne il mandante e di aver preso soldi da Maurizio Restivo affinchè venisse coperto il figlio Danilo da parte della Pm Felicia Genovese moglie del Cannizzaro e titolare dell’ inchiesta nel 1993. Le accuse si rivelarono infondate e Cappiello condannato per calunnia. Nell’ inchiesta Toghe Lucane, condotta da De Magistris a Catanzaro e poi approdata a Salerno emerse che il pentito forse ricevette pressioni da uomini della Squadra Mobile di Potenza per accusare i coniugi Cannizzaro.
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mercoledì 20 agosto 2014

Chi l’ha Visto mentì su Elisa Claps?


 


Chi l’ha Visto mentì su Elisa Claps o almeno così sembrerebbe da alcuni atti relativi all’ inchiesta Toghe Lucane condotta in origine dal Pm de Magistris a Catanzaro poi avocata dalla procura di Salerno. In particolare di che atti parliamo? Della richiesta di archiviazione presentata dal Pm Gabriella Nuzzi di Salerno e della successivo accoglimento del Gip Maria Teresa Belmonte. Di questi atti sono venuto a conoscenza solo ora.

Ma cos’ era Toghe Lucane? L’ inchiesta nasce nel 2003 da una denuncia del Giornalista de “Il Resto” di Matera Nicola Picenna e nel 2005 del direttore generale dell’ASL 1 di Venosa (PZ) dr. Giuseppe Panio, riguardanti irregolarità in alcuni procedimenti penali presso la Procura di Potenza. In particolare i due dogliavano la mancata astensione della Dott.ssa Felicia Genevose dal procedimento cosidetto Silletti in cui era coinvolto Michele Silletti, titolare del più importante centro fisioterapico di Potenza e concorrente l’ altro centro Camillo Genovese di proprietà della suddetta Pm e del marito Michele Cannizzaro e tal proposito i denuncianti ritenevano che la sua posizione di amministratore di suddetto centro fosse in conflitto di interessi con la nomina dello stesso Cannizzaro a direttore dell’ Ospedale San Camillo di Potenza, a scapito del Panio, da parte di una giunta peraltro indagata per questioni di bilancio dalla Procura di Potenza e in particolare la stessa Genevose che avrebbe archiviato alcune posizioni in cambio di suddetta nomina. Sempre nel 2005 il Procuratore Generale di Potenza dr. Tufano invia una segnalazione sulla Genovese alla procura di Catanzaro con annessa segnalazione della stessa Pm che accusava il Panio di Calunnia. Nel 2007 alcuni magistrati Potentini rifersiscono come persone informate dei fatti. Essi sono i Gip Pavese e Monemurro e i Pm Iannuzzi e Woodcock. L’inchiesta si allarga anche ai caso dei brogli di Scanzano Jonico e alla gestione del Pentito Cappiello in relazione ai casi degli omicidi Ginfredi/Santarsiero e Elisa Claps. Esplodono una serie di denuncie da parte del PG Tufano, della Pm Genovese, del Capo della Squadra Mobile di Potenza Luisa Fasano, dell’ avv. Senatore Buccico in realzione ad alcuni articoli di stampa che preannunciavano perquisizioni ed altri provvedimenti attingenti gli stessi denuncianti.  Essi sostenevano che vi fosse un complotto per delegittimare ed allontanare da Potenza Tufano e la Genovese e da Matera il PG Chieco nonché impedire al senatore Buccico di diventare sindaco di Matera, carica per cui era candidato. Il processo viene trasferito a Salerno e finiscono sotto inchiesta il PM De Magistris, i magistrati potentini che a lui riferirono, il comandante dei Carabinieri di Policoro Pasquale Zacheo ed alcuni giornalisti fra i quali lo stesso Picenna, Gianloreto Carbone di Chi l’ ha Visto, Papaleo Stefania e Fabio Amendolara de Il Quotidiano della Basilicata, Carlo Vulpio e Carlo Macrì del Corriere della Sera ed altri. In effetti un complotto o meglio una strategia mediatica almeno da parte del Zacheo e dei giornalisti forse esisteva ma non era reato e le intercettazioni della procura di Matera per il Gip di Salerno non erano utilizzabili in quanto la norma vieta l’uso delle stesse per accertare i reati contro la Pubblica Amministrazione di un magistrato (De Magistris ndr). Nel medesimo procedimento viene posta all’ attenzione degli inquirenti anche la frequentazione amichevole fra Woodcock che all’epoca era alle prese con i noti casi Vallettopoli e Savoiagate e Federica Sciarelli conduttrice di Chi l’ha visto che si uccupava del caso Claps.

Per quanto attiene al caso Claps nella richiesta di archiviazione del Pm di Salerno si riporta in sintesi quanto segue. Elisa Claps come noto scompare il 12 settembre 1993 e ed ancora ufficialmente una ragazza scomparsa nel 2008 quando si conclude l’ inchiesta Toghe Lucane. All’ epoca a Potenza vennero iscritte nel registro degli indagati quattro persone: Danilo Restivo, Eris Gega, Eliana de Cillis e Francesco Urciuoli per i reati in concorso fra di loro di omicidio volontario, violenza sessuale e occultamento di cadavere. I primi due vengono anche arrestati ma mentre a fine inchiesta il Gega e gli altri due vengono prosciolti, il Restivo viene rinviato a giudizio per false dichiarazioni al Pm, condannato a 8 mesi in primo grado, la condanna è quadruplicata in appello con sentenza passata in giudicato a 2 anni e 8 mesi per volere della Pm Genovese. Esce nel 1997 e vingono riaperte le indagini nei confronti di tutti e quattro per gli stessi reati. Nel frattempo la De Cillis è sotto processo per aver testimoniato il falso nel processo Restivo. Assolta in primo grado, condannata in appello e riassolta definitivamente per un criterio di non punibilità in Cassazione. Il procedimento viene archiviato nel 1999 ma subito riaperto a carico del solo Restivo per effetto di una denuncia di Gildo Claps che sosteneva e non a torto di aver ricevuto una mail inviata al sito dedicato alla scomparsa della sorella e proveniente da un internet point di Potenza denominato Tati Club. Nella mail si sosteneva che la ragazza fosse in vita e in Brasile. Si riteneva un depistaggio di Restivo e le indagini lo confermarono. Nel corso della stessa inchiesta la squadra mobile invia alla procura una informativa dove si sosteneva che Restivo dopo essere uscito dal carcere la famiglia lo fece trasferire a Torino, poi a Rimini, poi a Trapani, infine di nuovo a Potenza. Nel medesimo periodo in pentito Gennaro Cappiello inizia ad accusare Michele Cannizzaro marito della Genovese di essere ii mandante del duplice omicidio di stampo mafioso Gianfredi/Santarsiero avvenuto nel 1997 e di aver ricevuto una tangente di 100 milioni di vecchie lire da Maurizio Restivo genitore di Danilo per fare pressioni sulla Genovese affinchè non accussasse il figlio di omicidio. Il procedimento viene quindi trasferito a Salerno che ha la competenza sui reati dei magistrati potentini che nel 2001 archivia per mancanza di prove sia contro Restivo che contro la Genovese. Il ragazzo quindi nel 2000 si trasferisce definitivamente a Bournemonth in Inghilterra dove a partire dal 2002 viene indagato per l’ omicidio di una sarta sua vicina di casa. Nel 2004 quindi a Salerno viene riaperto il caso e archiviato come sopra nel 2006. La Genovese viene ritenuta definitivamente prosciolta e Cappiello processato per calunnia. Il resto del caso è storia nota tranne per quello che riguarda la discussione Quanti dubbi su Elisa Claps sul sito Popolodellarete.it.

A questo punto possiamo parlare della trasmissione Chi l’ ha Visto e riferire innanzitutto che pur parlando della suddetta mail già nel 1999 non informò il pubblico di succitata informativa almeno fino al 2008 quando un tizio comparso su suddetto sito alla fine del 2007 con il pseudonimo Erice iniziò a riferire i contenuti dell’ informativa. A questo punto la trasmissione inizia a ricalcare le rivelazioni di questo Erice e sostiene (ma solo nel 2010 quando ne rivela l’ esistenza) che l’ informativa risale al 1993. Riferisce da subito invece che la Dia di Torino abbia aperto un inchiesta su Restivo e che abbia continuato a tagliare ciocche di capelli anche lì. Ma mentre è in onda la puntata in cui viene affermata la sussistenza di detta indagine, la Dr. Fasano capo della squadra mobile di Potenza è al telefono con un collega, tale Angeloni. La chiamata è intercettata dalla Procura di Catanzaro. E’ il 15 maggio 2007, Gildo Claps in TV sostiene di aver saputo dell’ indagine direttamente dalla Dia Torino. La Fasano sostiene invece, nella telefonata, di aver telefonato alla Dia Torino dalla quale smentiscono di avere indagato e dicono di non averne nemmeno l’ intenzione sostenendo di essere stati avvisati dal Questore di Potenza. La stessa si lamenta anche del fatto che in tv si dice che non si è mai più indagato sulla scomparsa di Elisa ma la verità è che gli inquirenti non ne hanno mai informato la famiglia. Vista la loro assidua presenza nei media temevano che potessero inquinare le prove rendendo pubbliche notizie coperte sa segreto investigativo. Nasce a questo punto una serie di interrogativi: Chi l’ ha Visto ha mentito? E se si perché? Come mai fra tutte le aree in cui è stato Restivo dopo la detenzione si concentrano su Torino? La risposta almeno a quest’ ultima domanda potrebbe risiedere proprio nella sussistenza di una strategia mediatica come detto in precedenza, ma non circoscritta solo a personaggi famosi ma allargata anche all’ autore della discussione Quanti dubbi su Elisa Claps. L’ autore apre tale discussione il 19 aprile 2007 con il nick micky1975,senza nascondere la sua vera identità e ignaro di quanto accadesse a Potenza. informò subito sia la redazione di detto programma tv che l’ associazione Penelope Italia ed in particolare Elisa Pozza Tasca che ha questo punto sanno anche che lo stesso è di Torino. Il 14 ottobre 2007 per effetto di una denuncia di Fabio Amendolara, il forum viene monitorato dalla Polizia Postale, subito dopo compaiono persone che depistano e attaccano i Claps, si saprà in seguito che trattasi di vari nick di Restivo. A distanza di pochi giorni e dopo un appello tv di Filomena Iemma, madre di Elisa, in cui rivela che il ragazzo non era potentino ma originario di Erice (TP) compare per l’appunto l’omonimo ed anonimo rivelatore di informazioni fino all’ epoca sconosciute al pubblico. Il 18 luglio 2009 rilascia anche un messaggio in cui predice l’ arresto di Restivo che avviene 8 mesi dopo per effetto del rinvenimento del cadavere di Elisa. Che sapesse ed abbia predetto la messa in scena di tale rinvenimento? Stà di fatto che due settimane dopo la scoperta ed esattamente il 29 marzo 2010, Chi l’ ha Visto insinua che micky 1975 sia un confidente di Restivo e sapesse dov’ era il cadavere di Elisa. In verità nel messaggio estrapolato dal forum si commentava la notizia in base alla quale la Procura di Salerno aveva disposto nel 2008 le ricerche del cadavere con il georadar sia alle scale mobili di Potenza che alla SS. Trinità. All’ epoca ebbero esito negativo ma il cadavere venne rinvenuto come noto proprio nella Chiesa nel 2010. Nel corso nel 2010 la trasmissione attribuisce in più occasioni anche il nick micky 1975 a Restivo pur sapendo dell’ infondatezza di tale asserzione. In seguito mentre Chi l’ ha Visto cala l’ attenzione, Amendolara approdato alla Gazzetta nel mezzogiorno continua l’ opera contro micky1975 che si difende come può, finanche a denunciarlo. Il giornalista infatti in un articolo del 19 gennaio 2001 insinua falsamente che micky1975 ha difeso Restivo, in uno successivo del 7 giugno 2011 arriva addirittura a dire che ha aperto il forum per aiutare Restivo a depistare. Ma perché tutto questo accade solo tre anni dopo Toghe Lucane quando ormai tutto è chiaro, compresa l’ estraneità ai fatti di micky1975? E chi è Erice? Perché i giornalisti non si interessano di lui e non rivelano i nomi di tutti i partecipanti al forum pur avendone certa conoscenza? Ad ogni modo ora il caso Toghe Lucane a Salerno è stato riaperto proprio per un’ esposto del fondatore di detta discussione. Entro pochi mesi sapremo la verità? Speriamo di si. In ogni caso quanto sopra rappresentato è solo una estrema sintesi dei fatti. In futuro penso che scriverò  un libro.
Link richiesta archiviazione Pm Salerno e decreto del Gip Salerno
Caso Claps da pagine 227 e 114 dei rispettivi file.

 

  


 


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mercoledì 28 maggio 2014

Europee, stravince il PD. Ora dia crescita al paese! A Beinasco stravince Piazza riconfermato.



Alle europee trionfa il PD, muore il centrodestra prigioniero di Berlusconi e cala 5 Stelle con un buon risultato di al Alfano e Tsipras che superano la soglia di sbarramento. Tiene la Lega e non và male Fratelli d' Italia che sfiora il 4%. Stracciati tutti gli altri. Conferma che la gente vuole partiti propositivi, non litigiosi, carismatici e possibilmente non estremi. Ora l' europa capisca che si deve smettere con l'austerità e pensare alla crescita. Bollati gli urlatori litigiosi come Grillo e Berlusconi.
Vince il PD anche a Beinasco. L' effettro Renzi porta Maurizio Piazza, sindaco uscente del PD a riconfermarsi per il suo secondo mandato con un 61%. Opposizione quasi tutta grillina  (con tre seggi più Cursi candidato sindaco perdente) e 2 seggi a FI di cui uno al candidati sindaco perdente Avanzi.
Ma tornando alle Europee è bene notare che Tsipras segna la via maestra per i Comunisti. Si vince solo unendo le forze. Spero che Vendola capisca e si riappacifichi con Ferrero e gli altri. Facciano una nuova forza e vinciamo. E' il momento buono per far crescere la sinistra e corrodere il consenso di Grillo e Berlusconi.
Alla regione Piemonte và come previsto Chiamparino, speriamo che sia più propositivo sui trasporti locali rispetto al flagello Cota.

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venerdì 23 maggio 2014

Europee 2014, Exit Poll e come si vota.




E’ finita la campagna elettorale, molto attiva per il rischio vittoria di Beppe Grillo. Una campagna di toni forti e idee deboli con Renzi che sventola 80 euro, Grilo che dice sono tutti finiti e Berlusconi che non riuscendo a rimontare come le altre volte gli dà dell’ assassino per un vecchi incidente stradale ed una condanna che Grillo stesso aveva reso nota. Ma la cosa più squallida è stata l’ uso dei fatti della finale di Coppa Italia e la diffamazione contro Jenny a’ Carogna che pretendeva legittimamente che una partita non si giocasse visto che ci era quasi scappato il morto. Altrettanto legittimamente esibeva la maglietta Speziale Libero visto che una sentenza per quanto definitiva può essere comunque commentata. E il caso Raciti è molto dubbio visto che l’autopsia smentisce che il lavabo lanciato da Speziale sia compatibile con le ferite mortali e un video ritrae il poliziotto mentre viene investito da un suv dei colleghi.
Dunque 11 liste al voto europeo, quelle nell’ exit poll sopra più Io Cambio – Maie e Sudtirolervolkspartei (SVP). Molti passeranno la soglia di sbarramento del 4%. Novità anche per alcune liste uniche Nuovo Centrodestra che comprende anche l’ Udc, Tsipras appoggiato da Sel, Rifondazione, Comunisti Italiani e Azione Civile di Ingroia e infine Scelte Europea formata Scelta Civiche di Monti, Centro Democratico di Tabacci e Fere per fermare il declino di Giannino.
Novità il voto di genere ovvero se si usano tutte e tre le preferenze non possono essere dello stesso pena l’ annullamento dell’ ultima. Lo stesso vale per le comunali se si usano entrambe le preferenze possibili- Si vota anche per le regionali in Abruzzo e Piemonte con possibilità di voto disgiunto ovvero il voto per un candidato presidente e una lista a lui non collegata. Si può esprimere una sola preferenza. Voto disgiunto anche nei 4095 comuni. Previsto un flop della destra che non dovrebbe vincere nulla o quasi al primo turno e ottenere solo qualche ballottaggio al Nord grazie ai voti della Lega. Per il resto tutti ballottaggi fra renziani e grillini e qualche vittoria al primo turno per il PD nelle regioni rosse. Probabile vittoria di Chiamparino in Piemonte con il centrodestra diviso su tre candidati e Bono (M5S) che promette un reddito minimo garantito di 420€ al mese che non può dare come potenziale presidente del Piemonte in quanto la politica fiscale è prerogativa del Governo Nazionale. Tsipras presente anche in Piemonte dove però non c’è Scelta Civica che con Sel appoggia Chiamparino.
Proiezioni in tempo reale dei risultati a partire dalle 23 di domenica anche su questo blog.


venerdì 7 marzo 2014

Altra tegola per giornalisti: colpevoli di discriminazioni razziali nei media




Secondo l’ Unar nel 2013 la maggior parte delle discriminazioni razziali segnalate al proprio ufficio riguardano i media e sarebbe colpa del linguaggio usato dai giornalisti. Ad affermarlo un esperto dell’ Ufficio Nazionale Antidoscriminazioni Razziall al convegno "Diversità Lavoro". I media sarebbero pure in controtendenza rispetto ad altri ambiti come lavoro e vita sociale.

Fonte Televideo Rai.


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mercoledì 5 marzo 2014

Poca libertà di stampa? Colpa anche di giornalisti ed editori



L’ Italia è 79esima nella graduatoria mondiale per libertà di stampa dietro anche a paesi sottosviluppati dove vige addirittura una dittatura. Gli addetti ai lavori lamentano che sia colpa dei tanti e troppi tentativi di censura subiti dalla politica e di una certa magistratura che sempre più spesso li indaga e talvolta lì condanna a risarcire per diffamazione e violazione del segreto istruttorio. Personalmente non sono affatto d’ accordo ad adossare la colpa solo alla politica che non è nemmeno così malevola, prova ne è il caso Sallusti direttore de Il Giornale giustamente condannato ad un anno e quattro mesi per diffamazione e poi salvato da una legge ed hoc che elimina il carcere per i giornalisti che diffamano e paradossalmente lo mantengono per i casi meno gravi. Sarà Costituzionale? Non lo so ma di certo tornerei al vecchio testo e inasprirei le pene per i giornalisti che diffamano. Ma andiamo oltre, se c’è la censura essa è figlia di un malcostume non solo italiano ma che nel nostro paese è più accentuato che in altre democrazie ovvero le maggiori testate giornalistiche locali e nazionali sono controllate da gruppi imprenditoriali vicino ai politici, alta finanza e caste varie. Conseguentemente i giornali e i telegiornali diventano macchine del fango contro gli avversari (non importa se abbiano o meno uno scheletro nell’armadio) politici e censurano ciò riguarda i loro finanziatori. Gli addetti ai lavori si lamentano ma permettono tutto questo anziché denunciarlo. Ma la censura politico-finanziaria non è l’ unica minaccia alla libertà di stampa. La minaccia più grave deriva dal malcostume di giornalisti, redattori e direttori che inseguono regole commerciali per vendere più pubblicità. Soprattutto nella cronaca nera e giudiziaria ci si appiattisce sull’ accusa e la parte civile e si censura o quanto meno si omette ciò che è troppo favorevole alla difesa alla quale viene dato meno spazio. La regola è far indignare il pubblico portandolo a credere che gli inquirenti siano sulla pista giusta e il sospettato un certo colpevole che rischia di farla franca. Il caso ideale è quello senza colpevole certo ma con un sospettato e una vittima donna meglio se minorenne. Si insegue il mito del femminicidio,un fenomeno inventato che in realtà non esiste, inventato ad hoc. Ai moschicidi si dedicano solo pochi microscopici spazi infatti da mesi non si parla più di Roberto Straccia, di Ciccio e Tore mentre si dà ampio spazio a Melania Rea, Elena Ceste, Christiane Seganfredo,Cogne, Avetrana, ecc. in modo tra l’ altro scorretto. Per mala-informazione sono eclatanti i casi di Sarah Scazzi ed Elisa Claps di cui ho già trattato nel blog. Ma ve né sono altri. Di Melania Rea ad esempio non si sottolinea abbastanza che gli undici coimputati del marito Salvatore Parolisi per le violenze in caserma avevano movente ed opportunità per il delitto essendo stato consumato a Ripe di Civitella dove quel giorno e a quell’ ora si stavano esercitando. Allora perché Parolisi l’avrebbe uccisa nell’ unico posto dove potevano riconoscerlo ed essere scoperto? E dov’era la piccola Vittoria? Un giorno se non le verrà fatto il lavaggio del cervello sarà certamente lei a dircelo. Contraddizioni pesanti e inverosimili come quelle sul giallo del lago di Bracciano in cui la povera Federica non avrebbe potuto fare, secondo i giornalisti, 7 miserrimi km a piedi e non sarebbe stata vista da alcune telecamere che però pare non abbiano inquadrato nemmeno l’auto del fidanzato ormai per tutti meno che per gli inquirenti certo omicida di una ragazza morta di morte naturale. Assurdo lo stupore di certi media per Christiane Seganfredo la mamma di Aosta ipovedente trovata morta a pochi passi da casa. I cani molecolari avrebbero dovuto fiutare il suo odore con tutto quel freddo e le continue nevicate. Fallirono per lo stesso motivo anche con Yara Gambirasio nel cui caso ci si ostina a demonizzare gli inquirenti perché non si trova il colpevole anziché sforzarsi di collegare Ignoto1 al cantiere di Mapello per giungere alla verità. Si arriva addirittura a far litigare in diretta Tv i testimoni del caso Ragusa e consentire a Loris Gozzi di accusare Pasquale di aver preso soldi da Logli. Secondo voi un testimone di un crimine può sentirsi libero di raccontare ciò che ha visto o sentito in totale libertà e coscienza dopo tali episodi? Direi che reticenza ed omertà sono incentivati. L’ alternativa sarebbe dichiarare il falso per compiacere i media. Indecente anche lo spingersi ad accusare persone senza prove come il fidanzato di Provvidenza Grassi colpevole di un ipotetico sequestro della sua fidanzata forse morta in un tragico incidente stradale. E questa la chiamate libertà di stampa? Meglio la censura di questa porcheria!
 


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venerdì 21 febbraio 2014

Caso Claps, ecco perché Restivo depistò sul web. Fù colpa dei giornalisti che parlarono di “Toghe Lucane”


Come noto l’assino di Elisa Claps, la ragazza uccisa a Potenza il 12 settembre 1993 e rinvenuta cadavere ii 17 marzo 2010 nella chiesa della SS. Trinità sempre nel capoluogo lucano, tentò di depistare le indagini su di lui attraverso una discussione dal titolo Quanti dubbi su Elisa Claps aperta nell’ aprile 2007 sul forum popolodellarete.it, ma come andarono veramente le cose? L’ ho scoperto effettivamente in questi giorni trovando sul web una richiesta di archiviazione del procedimento penale N. 3120/07 + 7025/07 R.G.N.R. N. 3020/08 R.G.I.P. del Triunale di Salerno. Ma cosa sarebbe? Per capirlo bisogna tornare al 2003 quando il Sostituto Procuratore di Catanzaro, Luigi De Magitris ora sindaco di Napoli, apre alcune inchieste di vario genere su corruzione e reati simili denominate "Why Not", "Poseidone" e "Toghe Lucane". Quest’ ultima concernente alcuni procedimenti penali presumibilmente truccati a Potenza fra i quelli quello relativo al scomparsa di Elisa Claps. Nell’ ambito dell’ inchiesta vengono aperti diversi procedimenti penali fino al 2007e proprio in quest’ anno si abbatte su De Magistris una serie di querele per aver violato il segreto istruttorio e abuso in atti di ufficio. Non solo ma tutte le iniziative di De Magistris nel 2007 vengono preannunciate da diversi giornalisti: Stefania Papaleo del Quotidiano della Calabria, Massari Antonio de La Stampa, Carlo Vulpio e Carlo Macri del Corriere della Sera, Pablo Petrasso di Calabria Ora e Annachiara Spagnolo e Fabio Amendolara de Il Quotidiano della Basilicata. A querelarli c’è mezza procura di Potenza e non solo i coniugi Felicia Genovese e Michele Cannizzaro come i media sembrano far credere. Fù cosi che vennero aperti a Salerno diversi fascicoli sui soggetti predetti dalla PM Rosa Volpe e Luigi d’ Alessio. E proprio nel 2007 a dicembre compare Restivo sotto vari pseudonimi nel suddetto forum che nello stesso periodo ed esattamente il 14 ottobre dello stesso anno è oggetto di esposto da parte di Fabio Amendolara che riferisce di aver ricevuto una mail in cui gli si diceva di seguire il forum per avere la verità sul caso. Da quel giorno il forum è stato monitorato dalla polizia postale. Poco dopo Filomena Iemma rivela a Chi l’ ha Visto che in realtà Restivo e la sua famiglia sono originari di Erice (TP) e si appella ai cittadini della località siciliana per avere notizie su eventuali pregressi comportamenti strani del predetto che all’ epoca a quanto pare era un bambino. Il giorno seguente appare sul forum un certo Erice che aa raccontato che Restivo sarebbe stato a Torino e si è inventato che in quell’ occasione avrebbe conosciuto l’ autore della discussione e li avrebbe confidato dove fosse il cadavere di Elisa Claps. Ovviamente tutto falso ma Amendolara condivide tutto nei suoi articoli facendo persino il suo vero nome, la trasmissione Chi l’ ha Visto in un servizio di Giuseppe Rinaldi del 29 marzo 2010 fà altrettanto. Nessuno di loro però ha mai raccontato al pubblico che il 18 luglio 2009 lo stesso Erice aveva raccontato che erano state riaperte le indagini sul caso da parte della Procura di Salerno e che avevano iscritto Restivo nel registro degli indagati per omicidio ma soprattutto lascia chiaramente intendere che a breve sarebbe stato ritrovato il cadavere. Restivo si difende in vari modi e soprattutto al suo esordio sostiene che stà monitorando Amendolara e ciò unitamente a quanto vi ho già detto basterebbe a capire come sia arrivato al forum. Nessuna accusa al giornalista ma l’ imprudenza sua ha consentito a Erice di danneggiare persone estranee ai fatti. Lestesse notizie di Erice vendono poi divulgate autonomamente da Chi l’ ha Visto nel 2010 unitamente al fatto che proverebbero da una informativa coperta da segreto, prodotta dalla Questura di Potenza e inviata alla procura di Potenza all’epoca del delitto. E’ ovvio quindi che si tratti di notizie provenienti da "Toghe Lucane". Ci sarebbe molto altro da aggiungere ma mi llmito a concludere che i magistrati potentini inclusi i coniugi Cannizzaro-Genovese sono stati tutti prosciolti e che per la seconda volta l’ autore del forum a chiesto alla PM Rosa Volpe di ascoltarlo,alla prima non ebbe risposta, lo farà almeno questa volta?


Per approfondire leggetevi il documento:
http://carlovulpio.files.wordpress.com/2009/07/gip-salerno-de-magistris.pdf

http://www.antoniodipietro.com/documenti2/richiesta%20archiviazione_dm.pdf
 


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lunedì 27 gennaio 2014

Con l' Italicum e il tripolarismo impossibile governare e non elimina i partitini

Con Italicum e tripolarismo impossibile una maggioranza a Camera e Senato e non manda a casa i piccoli partiti.
La coppia Renzi-Berlusconi ha partorito il topolino Italicum ovvero una una proposta di legge porcata elettorale che secondo loro dovrebbe portare alla governabilità senza il ricatto dei partititi. La legge prevede i seguenti punti:

Sistema proporzionale
Ballottaggio se la coalizione o partito vincente non supera il 35% dei voti al primo turno
Premio di maggioranza del 18% dei seggi al vincitore che non può superare il 55% dei seggi totali
Divieto di apparentamenti al ballottaggio
Soglia di sbarramento al 12% per le coalizioni, 5% per partiti coalizzati e 8% non coalizzati
Collegi plurinominali di 3-6 parlamentare e conseguenti miniliste bloccate di 3-6 persone
Quota rosa del 50%

Cominciamo subito con il puntualizzare due aspetti:
Le quote rosa senza alternanza uomo donna non sarebbero tali in quanto le posizioni migliori in lista sarebbero per lo più per uomini
La Corte Costituzionale bocciando il porcellum ha bocciato le liste bloccate e il premio di maggioranza, quindi l’ Italicum è incostituzionale

A parte ciò non si capisce se il ballottaggio è unico per camera e senato oppure no e quindi si rischiano maggioranze diverse nelle due camere. Ma un attenta analisi con una simulazione basata sui voti alle Politiche 2013 dimostra che non elimina i piccoli partiti.

Simulazione Italicum Politiche 2013 Camera








PartitiVoti%Seggi*
CoalizioniVoti%*Seggi
Pd
25,0

182

Bersani
30,0

183
Pdl
21,0

153

Berlusconi
29,5

180
M5S
25,0

182

Grillo
25,0

153
Scelta Civ.
10,5

0

Monti
10,5

0
Altri
19,5

0

Altri
5,0

0


*Escluso premio di maggioranza di 114 seggi

Nel primo caso se i partiti si fossero presentati in coalizione come avvenne all’ epoca avremmo avuto un ballottaggio Bersani-Grillo, se invece si fossero presentati listoni il ballottaggio sarebbe stato fra Bersani e Berlusconi. In ogni caso il vincitore si sarebbe fermato al massimo a 297 seggi incluso il premio di maggioranza. Per avere la maggioranza occorre avere nel proporzionale almeno 202 seggi alla Camera e 101 al Senato e per arrivarci serve il 40% dei voti espressamente validi per le forze politiche che superano le soglie di sbarramento. Ovvio quindi che si ricorra a megaliste con patti di desistenza ovvero ospitalità di candidati in posizione eleggibile in cambio di voti come già accaduto con il Porcellum. Quindi i piccoli partiti restano, ma se anche scomparissero del tutto è molto difficile che Pd o Pdl raggiungano il 40%! Ecco perché Renzi e Berlusconi hanno voluto piccole liste bloccate. Con questo sistema avendo almeno 150 seggi sicuri in circa 100-130 collegi alla Camera (discorso simile ma con numeri ovviamente dimezzati al Senato) possono mettere sul piatto anche 40-50 seggi per avere i voti dei piccoli, ovvio quindi il no all’ alternanza uomo-donna nelle liste che complicherebbe le cose. Ma è necessario in ogni caso la presenza sulla scheda elettorale di liste che non superino la soglia di sbarramento e disperdano il voto. La dispersione infatti abbassa l’ asticella del consenso minimo per governare. Se come nel 2013 1 voto su 4 và a liste non coalizzate, al listone basta il 32% dei voti per aver la maggioranza anche se risicata.


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venerdì 24 gennaio 2014

Petizione: Emendiamo l'Italicum ovvero il Renziano Porcellicum

 ​E' una proposta anticostituzionale specialmente per le liste bloccate e la Consulta lo ha ricordato proprio ieri. Uccide il pluralismo politico e la rappresentività obbligando i cittadini a non votare o votare per chi dicono loro. Proponiamo quindi le seguenti modifiche:

1. Abrogazione delle soglie di sbarramento (almeno quelle per i partiti coalizzati e le coalizioni)
2. Reintroduzione preferenze
3. Alternanza uomo-donna nelle liste
4. Ballottaggio unico Senato e Camera per evitare maggioranze diverse
5. Innalzamento al 40% della soglia per evitare ballottaggio

www.firmiamo.it/emendiamo-l--italicum-ovvero-il-renziano-porcellicum
 
 
 
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