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martedì 9 ottobre 2007

Riforma del Lavoro e Pensioni

Riforma del Lavoro

Mio personale obbiettivo,e forse non solo mio,è quello di restituire dignità e diritti al alvoratore dipendente.
Comincerei con pore un tetto massimo al numero di dipendenti assumibili a tempo determinato rispetto al totale organico. Ritengo che questa soglia possa essere del 30%.
Porrei una durata minima al contratto a tempo determinato che dovrebbe essere di 1 mese ed elimenierei il tetto massimo di 6 mesi lasciandolo libero mentre bloccherei a 4 il numero massimo di proroghe. Inoltre lascierei a 2 anni il tetto massimo di durata complessiva del contratto+proroghe: chi ha la necessità ti tenere più a lungo il dipendente deve assumerlo a tempo indeterminato. Chi altri contratti cambiando la causale dovrà pagarci una tassa sopra (disincentivo alla precarietà).
Chi non dovesse ripettare quanto sopra sarà penalizzando negandogli l'accesso a fondi UE e detrazioni fiscali.
Stesso discorso le aziende che avedono le tasse e per quelle che non rispettano la legge 300/1970 nota anche come Statuto dei Lavoratori e per quelle che delocalizzano la produzine all'estero.

Ritengo il lavoro precario la più grande idiozia mai inventata in quanto:
  1. Abbassa il rendimento del lavoratore che non si sente parte integrante dell'azienda e di conseguenza la competitività sul mercato di quest'ultima
  2. Aumenta la possibilità di infrtuni e norti bianche in quanto i lavoratori sono meno preaprati e onniscenti del prorio posto di lavoro
  3. Riduce la competitività delle aziende (oltre che per il punto 1) perchè crea dispersione di Know-How aziendale
  4. Riduce il consumismo in quanto contribuisce alla diminuzione del PIL nazionale e di conseguenza il fatturato delle stesse aziende.

Modificherei l'art. 18 dello Satuto dei Lavoratori estendendolo anche alle aziende con meno di 15 dipendenti (che non sempre è sinonimo di piccola impresa) le quali dovranno avere anche delle RSU. Inoltre innalzerei da 6 a 24 mensilità l'indennità minima per il lavoratore ingiustamente licenziato od ingiustamante improrogato (contratto a t.d. non prolungato ndr) che raddoppia se il lavoratore in questione ha più di 45 anni,

Modifiche anche alla legge 30 (bestemmiosamente ed irriverentemente nei confronti dello statista e del suo lavoro definita legge Biagi) eliminando le forme più precarie di contratto come il Job Sharing e limitazione all'utilizzo di altre formne contrattuali come il Contratto a Progetto solo ad alcune categorie di aziende.

Viene eliminato il limite d'età per il Contratto di Apprendistato e quello di Formazione Lavoro.

Riforna Pensione

Intanto tengo a precisare che l'affermazione per la quale in Italia l'età pensionabile è la più bassa d'Europa è falsa. Da noi l'età pensionabile è di 65 anni in liene con gli altri paesi UE.

In tale affermazione esiste un errore: si paragona l'età per la pensione di anzianità (cioe quella che si ottiene raggiungendo una derminata anzianità contributiva) Italiana con quella di vecchiaia (che si consegue al raggiungimento di una determinata età anagrafica) Europea.

Fermo restando a 65 anni l'età pensionabile sia per uomini che per donne, darei la pansione di anzianità a chi matura i seguenti requisiti:

  1. 55 anni di età e almeno 40 anni di contributi
  2. 56 anni di età e almeno 39 anni di contributi
  3. 57 anni di età e almeno 38 anni di contributi
  4. 58 anni di età e almeno 37 anni di contributi
  5. 59 anni di età e almeno 36 anni di contributi
  6. 60 anni di età e almeno 35 anni di contributi

I rime tre scalini saranno acccessibili solo ai lavoratori appartenenti alle categoria di lavori usuranti.

Chiunque decide di restare al lavoro pur avendo maturato i requisiti per la pensione percepirà un incentivo pari al 35% dello stipendio lordo imonibile con aumento di un punto all'anno fino al 40% fin quando rimane a lavorare (eliminando così il tetto dei 2 anni).

I quadri e i dirigenti di azienda potranno continuare a lavorare anche oltre i 65 anni e fino ai 75 anni.

Tuttavia verranno incentivate le aziende che praticheranno il Turn-Over e manderanno quadri e dirigenti in pensione a 65 anni e non oltre.Cioè le aziende che incentiveranno questi ultimi a non proseguire i lavoro potranno detrarne i costi dall'Irpeg.

Chiunque voglia discutere diretamente con me può farlo http://www.popolodellarete.it/showthread.php?f=21

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