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mercoledì 10 ottobre 2007

Referendum Welfare,vince il sì!

2007-10-10 21:43

REFERENDUM SUL WELFARE: IL SI' VERSO L'80%

ROMA - I primi risultati che giungono dal referendum sono "molto, molto buoni". Lo ha detto il premier Romano Prodi. "Se sono questi - ha aggiunto - incoraggiano fortemente le decisioni prese in luglio". Secondo i primi dati sul referendum sul welfare il sì al protocollo prevarrebbe con l'82%, riferiscono Cgil, Cisl e Uil. I primi dati a cui fanno riferimento i sindacati riguardano un gruppo di 115 aziende di diversi settori produttivi in differenti aree del Paese per un totale di 96.400 lavoratori attivi. "Una significativa prevalenza di sì al referendum sul welfare - affermano Cgil, Cisl e Uil in una nota unitaria - emerge dai primi dati che stanno affluendo dalle categorie e dalle strutture territoriali di Cgil Cisl e Uil ai centri confederali. I primi dati disponibili riguardano un gruppo di 115 aziende di diversi settori produttivi, dislocati in differenti aree del paese, per un totale di 96.400 lavoratori attivi. Il dato di affluenza è di circa il 60%. Il sì prevale con una percentuale che supera l'82%".

FIOM: DATI PRIVI DI CREDIBILITA'
Il dato diffuso dai sindacati sui primi risultati del referendum sono "privi di qualunque credibilità reale. L'andamento della consultazione non è questo". E' il commento del segretario nazionale della Fiom, Giorgio Cremaschi all'annuncio dei risultati dei primi scrutini che danno una prevalenza dei Sì all'82%. "Questo dato è fatto sommando solo le aziende dove ha vinto il Sì" ha aggiunto Cremaschi che invia quindi "la politica e i commentatori ad aspettare prima di correre dietro questo eccesso di zelo di qualche funzionario sindacale" .

FIAT TERMINI IMERESE, VINCE IL NO
Sono stati 1.116 i votanti nello stabilimento Fiat di Termini Imerese, su 1.550 aventi diritto. Di questi, 882 (79%) hanno detto no al protocollo sul welfare. I sì sono stati 217 (19,4%), 17 le schede bianche e nulle. Tra le aziende dell'indotto di cui si conoscono i dati, il no ha vinto alla Ergon (80 su 137 votanti, contro 56 sì), alla Lear (86 su 165 votanti, 44 i sì) e alla Bienne, dove su 67 lavoratori 56 hanno detto no e 11 sì.

EX MECCANICHE DI MIRAFIORI E IVECO, VINCE IL NO
Alle ex Meccaniche di Mirafiori e all'Iveco, nella consultazione sul Protocollo sul Welfare, ha stravinto il no. Secondo i primi dati forniti dai sindacati, alle ex Meccaniche dello stabilimento Fiat, hanno votato 992 lavoratori: i no sono stati 821, i sì 162, 9 le schede bianche e nulle. All'Iveco di Torino su 2.790 aventi diritto hanno votato 2.164 lavoratori: i no sono stati 1.427, i sì 708, le schede nulle 19. I no hanno prevalso anche alle Costruzioni sperimentali di Mirafiori dove i votanti sono stati 363 su 622 aventi diritto: hanno bocciato il Protocollo 260 lavoratori, mentre i voti favorevoli sono stati 103.

GIORDANO: SE IL TESTO NON CAMBIA NON LO VOTIAMO
"Io non sono in grado di dire le cifre, è giusto che le cifre le dia il movimento sindacale, l'unica cosa che mi sento di dire oggi è che esattamente come avevamo detto e cioé c'é un grande malessere operaio e la politica non può non ascoltare". Così il segretario di Rifondazione Franco Giordano. A chi gli chiede se nel caso in cui fosse confermato il dato equivalente all'82% di voti per il sì, il Prc resti sulle sue posizioni e cioé di non votare il testo senza modifiche, Giordano risponde: "E' inevitabile che sia così, proprio perché permane una contrarietà in alcune aree sociali del Paese". "'I risultati delle fabbriche - prosegue - testimoniano in maniera inequivoca il malessere che avevamo denunciato e di cui la Fiom era stata interprete. Questo malessere e' diffuso ed è uniforme in tutta l'Italia. Quando alle meccaniche di Mirafiori o a Cassino o a Pomigliano il no sta sull'80% evidentemente noi dobbiamo interpretare quello come un malessere dentro questa grande prova di democrazia che ha espresso il sindacato". "Oggi in virtù di questo voto - aggiunge - ci sono tutte le condizioni per modificare il protocollo sul welfare". "E' evidente che questo malessere - sottolinea ancora - che si è espresso nelle realtà di fabbrica al nord come al sud, deve trovare una qualche forma di modifica nel protocollo. Se resta quell'accordo è evidente che in Cdm non possiamo votarlo ma confidiamo nella possibilità di modifica. Noi non possiamo votare a favore se il testo viene presentato così com'é. Valuteremo poi la disponibilità a modificarlo nell'iter parlamentare". "Io penso - conclude - che dopo aver analizzato il referenudum ed aver colto il malessere operaio noi chiederemo una modifica del protocollo".

PRODI, NON INDISPENSABILE UNANIMITA' AL CDM
"Io chiedo sempre e cerco sempre l'unanimità, ma non è necessario che il Consiglio dei ministri approvi sempre all'unanimità. Ci possono essere, in alcuni casi, opinioni divergenti", ha detto Prodi sul protocollo del Welfare, precisando che quel protocollo è "già stato "valutato e approvato" e, quindi, sarà proposto dopodomani per "l'approvazione formale"
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BERTINOTTI, DATI? LETTURA PIU' SOCIALE CHE NUMERICA
Il referendum tra i lavoratori sul Protocollo che ridisegna il welfare "va letto più dal punto di vista sociale che da quello dei numeri". Il presidente della Camera Fausto Bertinotti non vuole commentare i primi dati sul risultato della consultazione, ma ribadisce che quei numeri andranno interpretati. "Quando la mappa sarà più precisa - osserva conversando con i giornalisti a Montecitorio - si potrà cercare di capire. Credo che sarà significativa l'articolazione del voto. Bisognerà dunque leggere non solo la propensione e l'opinione dei lavoratori, ma anche la condizione sociale da cui quell'opinione prende le mosse".

Io personalmente ho votato si perchè è sempre meglio che niente!

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