Vergogna è il caso di dirlo per la candidatura espressa dalla Lega Nord e da Fratelli d’ Italia per il presidente della Repubblica. Per questo ruolo servirebbe una persona integra, garante e di altro profilo ma soprattutto equidistante dalle forze politiche. Vittorio Feltri direttore di Libero e in passato e attualmente de Il Giornale entrambi di proprietà di Berlusconi non può esserlo. Inoltre è stato più volte querelato per diffamazione e in un caso oltre alla condanna gli è errivata anche la sospensione dall’ Ordine dei Giornalisti. Bene invece l’ idea PD di Mattarella ovvero l’ inventore del Mattarellum, legge elettorale per le politiche in uso fino al 2001 e abrogato dal Porcellum nel 2006 a tre mesi dalle elezioni. Non male anche la proposta sempre PD di Cantone capo dell’ anticorruzione ottima quella delle Qurinarie 5 Stella Ferdinando Imposimato. Anzi quest’ ultimo non avendo trascorsi politici mi pare il migliore in assoluto. Stando alle votazioni di ieri Pd, Sel e Scelta Civica hanno i numeri per eleggere un candidato fra i tre sopracitati al 4° scrutinio domani mattina quando servirà la maggioranza assoluta di 505 grandi elettori (loro insieme ne hanno 522) anziché la qualificata dei 2/3 pari a 672. Sarebbe uno schiaffo definitivo al fallito e criminale Patto del Nazareno e a Forza Italia che insiste per un candidato loro espressione. Assurdo presntare Marito ex FI anche se poi si vota scheda bianca. La storia di Feltri:
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venerdì 30 gennaio 2015
lunedì 26 gennaio 2015
Grecia: stravince Syriza.Schiaffo all’ austerità e alla Merkel. Imitiamoli!
Alle elezioni politiche in Grecia la sinistra moderata
anti-austerity di Nicolas Tsipra ovvero Syriza si è imposta con il 36% contro
il 27% di Nueva Dimokratia del premier centro-destrista uscente Samaras. Tsipras prevede di rinegoziare il Fiscal
Compat, aumentare i salari minimi, nuovi investimenti per rilanciare l’
economia e soprattutto rimanere nell’ Euro. Nessun pericolo per i mercati e l’
economia. I veri terroristi non stanno in Grecia ma altrove. Sono i broker finanziari che stamane in risposta agli ellenici hanno
affossato le borse, sono personaggi della Bundesbank come Wiedmann che
addirittura si scaglia contro il Quentitave Easying di Dragi . La novità del giorno odierno è che si può
fermare la trojika dell’ austerità formata da Bce-Ue-Fmi . La loro unica cosa buona è il QE ovvero l’
acquisto di un terzo dei titoli di stato emessi dai paesi UE a carico delle
nbanche centrali nazionali . Ciò consente di limitare il debito di un paese con
l’ estero che di fatto se lo ricompra in parte con la sua banca nazionale. Una
forma di elasticità al posto della flessibilità sul famoso 3% di Maastricht. Ma
come dice Draghi si deve continuare ad investire per la crescita. In Italia può farlo solo la sinistra nascente
e già sperimentata con la lista Tsipras alle Europee dello scorso hanno. Bene i
richiami all’ unità di Vendola, Ferrero e Civati e rispettivamente leader Sel,
PrC e Sinistra Dem. Messi insieme hanno
una platea di 4 milioni di voti che possono diventare 7 con i delusi dei %
Stelle, il che singifica un 20% che non solo consente di entrare alla Camera
con l’ Italicum alle prossime elezioni ma sfidare Renzi e il PD al
ballottaggio. Basta quindi alle diatribe interne e si pensi che i nemici sono
tuti fuori dalla Sinistra, sono gli avversari politici, la Trojika dell’ austerità, e
la Germania Merkeliania.
Buon Lavoro a tutti e diamoci dentro.
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venerdì 9 gennaio 2015
Su Charlie Hebdo hanno ragione Financial Times e Grillo
L’ attentato al giornale satirico Charlie Hebdo è certamente orribile e merita profonda condanna ma con una seria riflessione tanto sui rapporti con l’ Islam che sulla libertà di stampa in generale. Ha ragione Papa Bergoglio a invitare al dialogo con l’ Islam e dato che parte di esso si è dissociato dall’ Isis e ha ondannato il gesto si dovrebbe evitate di fare di un erba un fascio come fa l’ attuale politica internazionale e nazionale.
Ha ragione anche FT a sostenere che non si debba provocare nessuno con la satira ma darsi un limite etico che dovrebbe poi riguardare più in generale tutta la cronaca che ormai è prova di etica e si dà un taglio commerciale e politico. Infine do ragione anche a Beppe Grillo e i suoi seguaci nel sostenere che c’è puzza di bruciato ovvero di favoritismo per giustificare una successiva contromossa violenta del mondo occidentale come avvenne per l’ 11 settembre con l’ attacco in Afghanistan, Ed è da allora che Usa e Nato aspirano ad attaccare Siria e Iran. Scommettiamo che attaccheranno la prima? Non potevano evitare almeno ora che c’è crisi e risparmiare soldi? A chi giova e quali sono i veri interessi in ballo?
Infine lodo l’ UE per riconosciuto lo stato palestinese ed averlo accettato nella Corte Penale Internazionale. Mi auguro che i criminosi attacchi sulla popolazione civile a Gaza da parte di Israele siano puniti e torni la sinistra al governo e ricominci il percorso di pace affondato dalla destra ebraica.
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Vigili Roma: se solite pagliacciate per discriminare la P.A.
La vicenda dei vigili romani assenti la notte di capodanno è certamente una mera pagliacciata per discriminare la Pubblica Amministrazione e suoi lavoratori e come dice qualcuno anche un pretesto per distogliere l’ attenzione dall’ inchiesta mafia capitale e riqualificare il sindaco Marino. Come si è denunciato pare vi fossero 835 assenti per malattia ma in realtà di queste, denunciano i sindacati senza essere contestati, 700 sarebbero straordinari volontari rifiutati e dunque non vere assenze. Ne consegue che solo 135 si 4900 vigili in organico erano assenti. Tutto nella norma quindi. Ma perché, si chiederà qualcuno, questo rifiuto di massa? In primis perché vi è una vertenza aperta sul rinnovo del contratto collettivo fra sindacati e Comune di Roma in secondi perché nella P.A. a differenza del privato non sempre gli straordinari sono pagati e quando capita ciò avviene a distanza di mesi o qualche anno. Parola di ex ausiliario del traffico! Nella P.A. ogni anni si fa un consuntivo del monte ore lavoro inclusi gli straordinari che però spesso viene superato in quanto le amministrazioni sono sotto organico. Di conseguenza finiti i fondi per pagare gli straordinari bisogna effettuare variazioni di bilancio e tagliare da un'altra parte oppure attendere l’ anno successivo quando il costo della vita si è mangiata la maggiorazione. Talvolta però i compensi sono convertiti in parte in giornate di riposo compensative retribuite. Ecco perché in estate gli uffici riducono fortemente gli orati o mancano le pattuglie. Il discorso vale anche per le imprese private di servizi pubblici come la raccolta rifiuti e il trasporto pubblico. E’ non sempre si fruisce di tutti i riposi a cui si ha diritto.
Per ovviare le false malattie, non servono nuove leggi o le vecchia porcata Brunetta ma basta applicare quelle vecchie o meglio sarebbe sufficiente mandare i controlli a casa. Ma ciò ha un costo a carico del datore di lavoro (pubblico o privato che sia) che quindi preferisce tenersi gli assenteisti a dimostrazione che il problema non è così grave per le casse di chi paga gli stipendi.
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mercoledì 7 gennaio 2015
Jobs Act, Renzi toppa sugli statali
Il premier Renzi tutto annunci e carisma e pochi fatti, sul Jobs Act omette di applicare la legge anche ai lavoratori del pubblico impiego, almeno per ciò riguarda il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti. Tutto viene rimandato al Parlamento o meglio a quel lo stesso parlamento da anni esutorato a colpi di voti di fiducia sulle questioni importanti, quasi fosse pletorico e non un organo di rappresentanza del popolo eletto direttamente da esso. Anche se detta omissione può essere positivo per i neoassunti della P.A., ciò rappresenta un comportamento inaccettabile perché dimostra che questo premier non ha il coraggio di approvare una norma ancora più impopolare del resto della riforma al punto di delegarla ovvero di fare scaricabarile sul parlamento. Vergogna.
La riforma tra l’ altro prevede un misero indennizzo da 6 a 24 mensilità per i licenziati al posto del reintegro. Una schifezza. Sarebbe più logico darne uno più in linea con le difficoltà a ricollocarsi ovvero da 24 a 120 mensilità e perché no la perdita per il datore di lavoro del patto di non concorrenza (che negli altri casi sarebbe meglio limitare a un anno dalla fine del rapporto e ad un raggio di 50km in linea d’ aria dalla ditta ndr) e una bella serie di penalità fiscali.
Sarebbe stato logico abolire il limite di età per il contratto di apprendistato, considerato che oggi anche un disoccupa 50-60enne potrebbe aver bisogno di imparare un nuovo mestiere per essere ricollocato. Visto che il Jobs Act riforma l’ Anspi forse era anche il caso di abolire la norma che prevede la perdita degli ammortizzatori sociali per chi accetta contatti a tempo determinato molto brevi. Forse era meglio sostituire la perdita con una sospensione ed evitare cosi di incentivare il lavoro nero e disincentivare la ricerca di lavoro per i neo-licenziati che ora debbono attendere l’ esaurimento dell’ Anspi o Mobilità che dir si voglia.
Più che di un contratto a tutele crescenti ci sarebbe stato bisogno di un contratto a fiscalità agevolata crescente per incentivare la stabilizzazione del lavoratori. Ora cosa impedirà un’ impresa di licenziare un lavoratore il girorno prima che termino le tutele crescenti? E’ in particolare come crescono queste tutele? I dettagli Renzi non dice quali sono. Un’ occasione persa per eliminare forme precarie come co.co.co, co.co.pro e finte partite iva e instituire il salario maggiorato con maggiorazione decrescente in base alla durata del contratto per contratti a tempo determinato come accade nel resto d’ Europa. Questa sarebbe stata una vera riforma.
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