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    domenica 25 novembre 2007

    Rai e Mediaset addio concorrenza

    Leggetevi questo articolo di repubblica su delle Intercettazion a carico di dirgenti Rai e Mediaset:

    Nelle intercettazioni tra 2004 e 2005 allegate
    all'inchiesta sul fallimento della Hdc dell'ex sondaggista Crespi, la prova che
    alla concorrenza si era sostituita la complicità

    La rete segreta del Cavaliere che
    pilotava Rai e Mediaset


    Ecco le telefonate dei dirigenti vicini a
    Berlusconi

    di EMILIO RANDACIO e WALTER
    GALBIATI

    MILANO - "Media-Rai". Le due superpotenze nazionali della tv, che
    dovrebbero competere aspramente per la conquista dell'audience, fare a gara
    nella pubblicazione di servizi esclusivi, in realtà si scambiano informazioni
    sui palinsesti. Concordano le strategie informative nel caso dei grandi eventi
    della cronaca. Orchestrano i resoconti della politica. Su tutto, la grande mano
    di Silvio Berlusconi e dei suoi collaboratori, che quotidianamente tessono la
    tela, fanno decine, centinaia di telefonate, si scambiano notizie, organizzano
    fino ai più piccoli dettagli. È il quadro che emerge dalle intercettazioni
    telefoniche - realizzate tra la fine del 2004 e la primavera del 2005 - allegate
    all'inchiesta sul fallimento della "Hdc", la holding dell'ex sondaggista del
    Cavaliere, Luigi Crespi. E in particolare dai resoconti, redatti dalla Guardia
    di Finanza, delle conversazioni telefoniche di Debora Bergamini, ex assistente
    personale di Berlusconi e, all'epoca, dirigente della Rai, e di Niccolò Querci,
    pure lui ex assistente di Berlusconi e, all'epoca, numero tre delle televisioni
    Mediaset. La "ragnatela" avvolge e intreccia le vicende della tv di Stato con
    quelle di Mediaset. I direttori di Tg1 e Tg5 (all'epoca Clemente J. Mimun e
    Carlo Rossella) fanno, testuale, "gioco di squadra". Il notista politico del Tg1
    informa la Bergamini e la rassicura sul fatto che le notizie più spinose saranno
    relegate in coda al servizio di giornata. Fabrizio Del Noce cuce e ricuce,
    assicurando che Bruno Vespa, nella sua trasmissione, accennerà "al Dottore in
    ogni occasione opportuna". Querci, insieme al gran capo dell'informazione
    Mediaset, Mauro Crippa, cuce sul versante opposto. E arriva fino ad occuparsi
    delle vicende del festival di Sanremo (quell'anno affidato a Paolo Bonolis),
    cioè della trasmissione di massimo ascolto dell'azienda che dovrebbe essere
    concorrente. E poi ancora, le fibrillazioni in due fasi delicate: la morte del
    Papa e le elezioni amministrative dell'aprile 2005.

    L'allora presidente Ciampi è pronto per una dichiarazione a reti
    unificate per onorare Giovanni Paolo II? La Bergamini allerta prima l'assistente
    personale del Cavaliere e poi Del Noce per preparare una performance parallela
    dell'inquilino di Palazzo Chigi. E ad essere allertato è anche il "rivale"
    Crippa. Le elezioni sono andate male? Bisogna "ammorbidire" i resoconti sui
    risultati elettorali. La Bergamini contatta Querci e con lui concorda la
    programmazione televisiva. La ragnatela avvolge tutto, pensa a tutto, provvede a
    tutto.


    (21 novembre 2007)



    E' assurdo ma non mi sorpende che Rai e Mediaset si siano accorda per non farsi concorrenza im nome di sua emittenza Silvio!
    Dopotutto la Rai è occupata da Forza Italia che con 5 suoi ex parlmantari detiene a larga mangioranza il timone del CdA dell'aziende.
    Altro che parlare di rai occupata dalla sinistra e fare sceneggiate in nome di un pluralismo inesistente.
    Urge una nuova legge sul riassetto radio-tv e sulla governance della Rai che và tolta ai partiti e resa autonoma.
    Il sostetto che ciò ccadesse lo avevo da tempo: avevo notato come molti altri che in certe serate nessuna rete trasmetteva eventi o programmi di rilievo.
    Troppe cose inspeigabile si notavano dentro i palinsensti di Rai e Mediaset. Spero che tutti i coinvolti vengano cacciati dalla Rai.
    Non tollero infine che che Berlusconi abbi al faccia tosta di di affermare che si tratta di sciacalaggio contro di lui e che Meiaset dica "è normale che si sentano". Per me non è normale affatto.
    Si torni a diffondere la cultura del pluraliscmo e della concorrenza economico-industraile nel nome del popolo!

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