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mercoledì 13 giugno 2012
L' Omofobia c'è ma non condanniamo Cassano e non assolviamo Cecchi Paone.
E' esplosa una polemica assurda dopo la replica di Cassano ( "Se penso quello che dico sai che cosa viene fuori... mi auguro che non ci siano veramente froci in Nazionale") alle parole del conduttore tv Alessandro Cecchi Paone che alla presentazione del suo libro ha detto "Nella nazionale di Prandelli ci sono sicuramente due omosessuali, un bisessuale e tre metrosexual. Il resto sono sani etero sessuali, simpaticamente e normalmente rozzi" e successivamente il conduttore ha aggiunto di essere stato con uno degli azzurri.
L' Omofobia c'è ma non condanniamo Cassano e non assolviamo Cecchi Paone. Quest' ultimo ha sbagliato tempi e modi per lanciare il sasso nello stagno. Non può entrare così a gamba tesa in una nazionale già provata dall' ennesima calciopoli male amministrata dai PM che inopportunamente e irrispettosamente verso la nazionale effettuano arresti inutili (vista le tenuità dei reati) nonchè sintomo di insicurezza dei PM (serve solo a capire le mosse della difesa) e che potevano essere anticipati di mesi o rinviati a dopo Euro2012. Una nazionale data per sicura perdente contro la Spagna contro la quale ha invece strappato un pareggio che poteva essere vittoria. I giocatori hanno bisogno di serenità per affrontare l' europeo e non di angoscia verso un verso un certo gossip che senza nomi additerebbe tutta la nazionale come gay mettendola alla berlina in nome del dio danaro. Anche se nell' essere gay non vi è nulla di male, l' omofobia c'è ed essere additati come gay peggio ancora se solo per un sospetto, comporta il dover subire una discriminazione, una sorta di diffamazione dalla quale è legittimo difendersi. Il comportamento di Cecchi Paone rischia di destabilizzare la nazionale, legittima e comprensibile anche se scomposta e forse sbagliata la reazione di Cassano. Sono d' accordo con l' ex portiere azzurro Stefano Tacconi che sostiene debba essere Paone a scusarsi con la federazione non Antonio Cassano.
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