L' Ad di Trenitalia Mauro Moretti ha dichiarato “Nel 2013 se non ci saranno soldi a bilancio non faremo il servizio regionale” ed ha aggiunto “Non so cosa farà l’Authority, l’unica cosa che potremo fare noi sarà interrompere il servizio. Magari verremo denunciati per interruzione di servizio, ma poi vedremo come andrà a finire” . Ha poi snocciolato paragoni con i servizi regionali del resto d' Europa e con i bus: I “ricavi per passeggero/chilometro in Italia sono di 10,8 centesimi di euro contro i 17,2 centesimi del trasporto su gomma”. In Germania e in Francia i rispettivi ricavi sono di 20 e 22 centesimi per passeggero/chilometro. Altro discorso per l’Inghilterra, dove i ricavi variano dai 33 ai 42 centesimi.
E le reazioni sono state le più scontate che si potessero avere. Per il Codacons “se Moretti si interessasse un po’ meno dei Frecciarossa e un po’ di più dei treni dei pendolari, troverebbe come finanziare il servizio universale senza bisogno di fare proclami e lanciare minacce”. Federconsumatori e Adusbef commentano: “il servizio regionale rappresenta il 90% del trasporto ferroviario e viene utilizzato dalla stragrande maggioranza dei pendolari italiani. Ci aspetteremmo quindi che, in mancanza di fondi, non si bloccasse il trasporto regionale ma si rassegnassero le dimissioni da parte dell’intero gruppo dirigente delle Ferrovie dello Stato” ed infine la risposta del ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera: “Ci stiamo occupando più che abbastanza del trasporto pubblico locale". Come dire che si potrebbe mandare a quel paese tutto quanto.
Ma nessuno ha capito che Moretti come al solito dimostra di non capire un fico secco di trasporto ferroviario e chi gli ha replicato di capirne ancora meno. Ma andiamo con ordine: 20 o più centesimi a km passeggero in Italia sono improponibili per due motivi: gli stipendi degli italiano sono molto più bassi del resto d' europa e 20 centesimi significa una tariffa da Frecciarossa in seconda classe. Inoltre se analizziamo le tariffe commerciali Trenitalia notiamo che variano fr i 10 e 20 centesimi di euro per Km/passeggero.
Il secondo motivo è la cattiva distribuzione dei soldi delle regioni. E' ora di fare i bilanci per singola linea e capire che non è necessario sovvenzionare tutte le linee regionali e tutti treni allo stesso modo. I treni delle principali linee hanno più passeggeri e vanno sovvenzionati meno, anzi nelle ore di punta non andrebbero sovvenzionati affatto considerato che viaggiano stracolmi e quindi si ripagano da sè. Bisogna smetterla con la rigida equzione regionale=pendolare/studente; esistono i viaggiatori casuali che pagano il biglietto intero e bisogna aumentarli sottraendoli alla gomma. Sarebbe il caso di imitare e incentivare iniziative come il Lombardia Exress di Trenord che collega Milano a Varese e Bergamo in tempi rapidi alla tariffa fissa di €12.
Inoltre pendolari e studenti oltre a non essere la maggioranza assoluta degli utenti (ma solo relativa) sono abbonati e fanno calare i ricavi. Forse bisognerebbe sperimentare la sovvenzione dei soli abbonamenti (o principalmente degli abbonamenti) e lasciare a commercio le tariffe dei singoli biglietti pur ponendo tetti ragionevoli ai prezzi dei biglietti. Si passi all' equazione regionale=collettore traffico medio lunga percorrenza ed appendice dello stesso. Si consideri il sistema di trasporto pubblico u gomma (bus e simili) come complementare e non sostitutivo del ferro. Aboliamo i bus sulle stesse tratte dei treni e investiamo nel tram-treno, ecc. A questo proposito vi rimando alla lettura del mio precedente articolo Salviamo e Rilanciamo le ferrovie Piemontesi.
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