Nicola Porro e Alessandro Sallusti
Il quotidiano il Giornale è stato perquisito così come le case del direttore Sallusti e Porro nell' ambito di una indagine della Procura di Napoli nell' ambito di concussione mafiose con imprese del Nord.
L' indagine dei procuratori Piscitelli e Woodcock è scattata seguito di una intercettazione telefonica di una telefonata di minacce di Sallusti e Porro ricevute dalla presidente di Confidustria Emma Marcegaglia dopo aver fatto delle critiche al Presidente del Consiglio Silvio Belrusconi.
Il Giornale come è noto appartiene alla famiglia del Premier. Secondo i magistrati i due giornalisti parlando al telefonon con il segretario personale della leader di via dell' Astronomia, avrebbero intimato di abbassare i toni altrimenti sarebbe stata colpita da una campagna mediatica diffamatoria scatenata dall' ennesimo dossier. Il fine della perquisizione sarebbe appunto la ricerca del dissier che li incriminerebbe.
Dopo il dossieraggio contro Fini questa è una tegola che cade sulla libertà di stampa in Italia messa in pericolo dai media al soldo del Premier.
Francamente con condivido le critiche all' operato della Magistratura operata dalla Fnsi che invece dovrebbe essere critica nei confronti di testate come Panorama, Libero, Il Gornale, La Padania.
Ora sul fatto che quella contro Fini sia stata una montatura così come quelle su Boffo e Marcegaglia non ci sono più dubbi: ne prenda atto il PdL invece di invocare una libertà di stampa che ha sempre inteso sopprimere!
Della questione si occuperà questa sera la trasmissione di RaiDue Annozzero, non perdetela!
Nessun commento:
Posta un commento