Ad affossare il Governo sono soprattutto la scuola con il No al decreto Gelmini da parte degli studenti e la crisi economica che risalta il mancato impegno di Berlusconi e Co. nel ridare slancio all'economia reale, ai salari ed alle pensioni. Il popolo non ha gradito l'intenzione di salvare le Banche e i Manager scorretti (anche se quest'ultima intenzione è stata ritirata) piuttosto che le PMI e i cittadini che non riescono a pagare il mutuo di casa.
A giovarsene sono soprattutto Di Piero e la Sinistra uscita dal torpore della sconfitta elettorale dello scorso 14 Aprile. Riparte la cavalcata. Ecco l'articolo del dott. Mannheimer, un dei massimi esperti italiani di sondaggi e statistica:
PER MANNHEIMER CONSENSI DEL GOVERNO IN CALO (40%) MA NON E' IL PD A GUADAGNARCI
26/10/2008
26 ott. - Chi valuta positivamente l'operato dell'esecutivo supera oggi di poco il 40%, a fronte del 60% degli inizi di settembre La «luna di miele» del Governo con gli elettori è finita? Nessuno può dirlo, ma, certo, il consenso per l'esecutivo guidato da Berlusconi si è notevolmente contratto nelle ultime settimane.
In parte, ciò può dipendere dal logoramento solitamente derivante dal tempo trascorso dall'insediamento. In parte, potrebbero aver avuto un effetto, specialmente mediatico, le manifestazioni che hanno connotato di recente il mondo della scuola e dell'università. Fatto sta che la percentuale di chi dichiara di valutare positivamente l'operato del Governo supera oggi di poco il 40%, a fronte del 60% degli inizi di settembre.
E, ciò che è ancora più importante, per la prima volta, la percentuale di chi esprime un giudizio negativo risulta prevalente.
La contrazione della fiducia nell'esecutivo è stata provocata, benché in misura e con modalità diverse, sia dall'elettorato di centrosinistra, sia da quello del centrodestra. In quest'ultimo, ovviamente, i livelli di approvazione sono sempre stati — e rimangono — molto elevati.
Ma passano dal 97% rilevato a settembre all'81% registrabile oggi: un decremento relativamente contenuto, ma politicamente assai indicativo. Nello schieramento opposto il fenomeno è altrettanto evidente.
A giugno il 35% degli elettori del centrosinistra esprimeva un giudizio positivo per l'operato del Governo. A settembre costoro si erano ridotti al 21%. Oggi sono pari al 12%. L'opposizione non ha però saputo trarre alcun vantaggio da questo trend.
Anche per quest'ultima il consenso risulta in questo periodo fortemente diminuito.
Dal 24% di giudizi positivi per l'operato dell'opposizione registrato a luglio, si è scesi al 20% di settembre, al 19% dei primi di ottobre, sino al 16% di oggi.
Anche in questo caso, il trend ha riguardato gli elettori di entrambi i poli. L'11% di valutazioni positive per l'opposizione rilevato a settembre tra l'elettorato di centrodestra si è oggi dimezzato, riducendosi al 6%. Ma, quel che è più significativo, il già modesto 36% di giudizi favorevoli all'opposizione emerso agli inizi di settembre tra chi pure aveva votato centrosinistra alle elezioni è divenuto oggi il 29%.
In altre parole, l'opposizione gode del consenso di meno di un terzo dei suoi stessi elettori.
Nell'insieme, si assiste dunque ad una vera e propria crisi di fiducia nei confronti di tutti gli attori politici. Che, parallelamente alla crisi economico-finanziaria, ha investito sia il consenso per il Governo (diminuito, come si è visto, in misura più elevata), sia quello per l'opposizione (che ha subito una erosione di minori dimensioni, ma che partiva da un livello complessivo di approvazione assai più modesto).
La disistima crescente investe in realtà quasi tutte le istituzioni del nostro sistema, con la significativa eccezione della Presidenza della Repubblica. Per fronteggiare questo fenomeno occorrerebbe un impegno comune di tutte le forze politiche. Ciò che è, ovviamente, assai improbabile.
PER MANNHEIMER CONSENSI DEL GOVERNO IN CALO (40%) MA NON E' IL PD A GUADAGNARCI
26/10/2008
26 ott. - Chi valuta positivamente l'operato dell'esecutivo supera oggi di poco il 40%, a fronte del 60% degli inizi di settembre La «luna di miele» del Governo con gli elettori è finita? Nessuno può dirlo, ma, certo, il consenso per l'esecutivo guidato da Berlusconi si è notevolmente contratto nelle ultime settimane.
In parte, ciò può dipendere dal logoramento solitamente derivante dal tempo trascorso dall'insediamento. In parte, potrebbero aver avuto un effetto, specialmente mediatico, le manifestazioni che hanno connotato di recente il mondo della scuola e dell'università. Fatto sta che la percentuale di chi dichiara di valutare positivamente l'operato del Governo supera oggi di poco il 40%, a fronte del 60% degli inizi di settembre.
E, ciò che è ancora più importante, per la prima volta, la percentuale di chi esprime un giudizio negativo risulta prevalente.
La contrazione della fiducia nell'esecutivo è stata provocata, benché in misura e con modalità diverse, sia dall'elettorato di centrosinistra, sia da quello del centrodestra. In quest'ultimo, ovviamente, i livelli di approvazione sono sempre stati — e rimangono — molto elevati.
Ma passano dal 97% rilevato a settembre all'81% registrabile oggi: un decremento relativamente contenuto, ma politicamente assai indicativo. Nello schieramento opposto il fenomeno è altrettanto evidente.
A giugno il 35% degli elettori del centrosinistra esprimeva un giudizio positivo per l'operato del Governo. A settembre costoro si erano ridotti al 21%. Oggi sono pari al 12%. L'opposizione non ha però saputo trarre alcun vantaggio da questo trend.
Anche per quest'ultima il consenso risulta in questo periodo fortemente diminuito.
Dal 24% di giudizi positivi per l'operato dell'opposizione registrato a luglio, si è scesi al 20% di settembre, al 19% dei primi di ottobre, sino al 16% di oggi.
Anche in questo caso, il trend ha riguardato gli elettori di entrambi i poli. L'11% di valutazioni positive per l'opposizione rilevato a settembre tra l'elettorato di centrodestra si è oggi dimezzato, riducendosi al 6%. Ma, quel che è più significativo, il già modesto 36% di giudizi favorevoli all'opposizione emerso agli inizi di settembre tra chi pure aveva votato centrosinistra alle elezioni è divenuto oggi il 29%.
In altre parole, l'opposizione gode del consenso di meno di un terzo dei suoi stessi elettori.
Nell'insieme, si assiste dunque ad una vera e propria crisi di fiducia nei confronti di tutti gli attori politici. Che, parallelamente alla crisi economico-finanziaria, ha investito sia il consenso per il Governo (diminuito, come si è visto, in misura più elevata), sia quello per l'opposizione (che ha subito una erosione di minori dimensioni, ma che partiva da un livello complessivo di approvazione assai più modesto).
La disistima crescente investe in realtà quasi tutte le istituzioni del nostro sistema, con la significativa eccezione della Presidenza della Repubblica. Per fronteggiare questo fenomeno occorrerebbe un impegno comune di tutte le forze politiche. Ciò che è, ovviamente, assai improbabile.
Ma non è tutto, Berlusconi che ora ha paura, ha censurato i sondaggi, da oggi il sito della Presidenza del Consiglio dedicato ai Sondaggi Elettorali ha sospeso la diffusione degli stessi appellandosi alla legge sui sondaggi che li vuole sospesi a partire da 15gg prima di voto. Peccato che non ne siano previsti!
L'immagine del sito come si può notare sopra è desolante!!!
Un altro segnale deriva dallla forte contestazione che Berlusconi e il centrodestra esprimono per il grande successo della manifestazione del PD di ieri. Un successo che si sentiva nell'aria già dai giorni scorsi attraverso gli attacchi del Premier al PD ma anche dai numeri della stessa manifestazione: organizzate 2 navi e 30 treni speciali.
1 commento:
purtroppo ci sono le elezioni in abruzzo ed è su questo che si è appellato...
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