Anna Esposito: Chi l’ ha Visto smentisce Fabio Amendolara L’ altro ieri 17 settembre 2014 sul finire della trasmissione è stato trattato il caso del presunto suicidio di Anna Esposito, ispettore di Polizia e dirigente Digos a Potenza, ritrovata morta nel 2001. Secondo il realizzatore del servizio, Giuseppe Rinaldi, che a sua volta si rifà alle dichiarazioni del padre della donna e agli atti dell’ inchiesta dell’ epoca e riaperta in questi giorni, potrebbe essere omicidio ma non escludendo del tutto il suicidio. I sospetti sono su un ex fidanzato e l’ eventuale alternativa un collegamento con un’ inchiesta della donna sul duplice delitto mafioso Gianfredi-Santarsiero avvenuto nel 1997. Viene così smentito il cronista della Gazzetta del Mezzogiorno, Fabio Amendolara, che nel suo libro dedicato al caso, Il segreto di Anna, darebbe per scontato l’ omicidio collegandolo al caso di Elisa Claps (vedi articolo dedicatogli da Oggi in foto) ed in particolare ai presunti depistaggi della famiglia Restivo. A onor di cronaca và però ricordato che è esistito un legame fra i casi Claps e Gianfredi ed è il pentito di ‘ndrangheta nonché presunto esecutore del delitto Gianfredi-Santarsiero che accusò, nel 1999, il direttore dell’ ospedale San Camillo di Potenza, Michele Cannizzaro di esserne il mandante e di aver preso soldi da Maurizio Restivo affinchè venisse coperto il figlio Danilo da parte della Pm Felicia Genovese moglie del Cannizzaro e titolare dell’ inchiesta nel 1993. Le accuse si rivelarono infondate e Cappiello condannato per calunnia. Nell’ inchiesta Toghe Lucane, condotta da De Magistris a Catanzaro e poi approdata a Salerno emerse che il pentito forse ricevette pressioni da uomini della Squadra Mobile di Potenza per accusare i coniugi Cannizzaro.
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