Sempre più spesso i nostri politici, specilamente quelli all'opposizione, parlano di un paese in crisi. Ma in cosa consisterebbe questa crisì?
Difficile da capire, considerato che i conti sono in ordine,il PIL cresce del 2% annuo (ovvero ben 4 volte di più del quinquiennio Berlusconi) e il Deficit si è dimezzato rientrando nei parametri di Maastricht.
La verità e che si abusa di questo termine per motivi elettoralistici, si infirisce sulla frustrazione che vivono gli Italiani a causa del precariato e dello scarso potere d'acquisto di salri e pensioni.
E' vero dei problemi ci sono ma parlare di crisi è eccessivo anche se ci siamo vicini.
La verità e che si stà cercando di proteggere le lobby e quindi i ricconi temono i Comunisti al potere: di riequilibrio e redistribuzione prorio non voglio sentir parlare!
Oggi la Camcom (Camera del Commercio) a reso noto che nel 2007 sono nate ben 342000 nuove imprese con un aumento del 5.2% rispetto al 2006 con Roma città più prolifica.
Un tasso di crescita doppio rispetto al quinquiennio di Berlusconi: è questi sarebbero i dati economici di un paese in crisi?
Io credo che sia giusta la strada intrapresa da Prodi e che sia ora di tagliare i fiumi di danaro dallo stato verso le imprese e dirottarlo verso pensionati e lavoratori dipendenti a medio e basso reddito!
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