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venerdì 29 dicembre 2017

Camere sciolte si vota il 4 marzo. Ecco la probabile scheda elettorale. Nei sondaggi voglia di protesta!

Ieri il presidente Matterella ha sciolto le camere e un consiglio dei ministri lampo, appena 31 minuti dalle 18.43 alle 19.14 ha deciso in serata la data del voto: 4 marzo tra appena 66 giorni. Ci attendono quindi poco più di due mesi di campagna elettorale. In foto la probabile scheda elettorale per la Camera. Al Senato sarà uguale ma di colore giallo. 17 liste, per ora, alcune veri e propri listoni che raggruppano 22 partiti sotto il nome del candidato al collegio maggioritario. Il Pd si presenta alleato con Più Europa dei Radicali di Bonino, Alternativa Popolare di Alfano, Italia dei Valori e Insieme: listone composto da Psi, Verdi e Area Civica che riunisce Prodiani e Montiani. Il centrodestra di presenta con Forza Italia, Lega, Fratelli d’ Italia, Udeur 2 del rinato Mastella e Noi con l’ Italia di Fitto e altri Alfaniani. Sette le liste solitarie a partire dai 5 Stelle, Liberi Uguali di Grasso formata da Mdp, Articolo 1, Sinistra Italiana e Possibile; poi abbiamo lista civica Potere al Popolo appoggiata da Prc, il Pci ex Pdci, Sinistra Rivoluzionaria formata dai comunisti di Rizzo e il Pcl di Ferrando. Infine troviamo i Casapound e Forza Nuova quest’ ultima aggregata alla Fiamma Tricolore. Nei sondaggi calano Pd, Lega ed Fdi, tengono 5 stelle e Fi e crescono gli alti in particolare a sinistra del Pd. Tutte sopra l’ 1% gli alleati di Renzi e Berlusconi. Scende di 2 punti l’ astensione che resta quasi al 40%. Il trend sembra quello di un voto di protesta ma serebbe utile incanalarlo su liste fuori dagli schieramenti ed eccezione di Grillo se si vuole veramente sconvolgere gli equilibri. Campagna elettorale di proposte copia incolla con Berlusconi che propone il reddito di dignità ma snobba quello di cittadinanza di Di Maio e Sinistra. Due cose con lo stesso nome. Vorrebbe aumentare le pensioni minime ma mantenere quelle d’ oro e aveva votato le riforme Sacconi e Fornero. Incoerenza di Salvini e Meloni alleati con chi ha votato suddette riforme e parte di ex alfaniani. br /> Articoli Correlati

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