Chi l’ha
Visto mentì su Elisa Claps o almeno così sembrerebbe da alcuni atti relativi
all’ inchiesta Toghe Lucane condotta in origine dal Pm de Magistris a Catanzaro
poi avocata dalla procura di Salerno. In particolare di che atti parliamo? Della
richiesta di archiviazione presentata dal Pm Gabriella Nuzzi di Salerno e
della successivo accoglimento del Gip Maria Teresa Belmonte. Di questi atti
sono venuto a conoscenza solo ora.
Ma cos’ era Toghe
Lucane? L’ inchiesta nasce nel 2003 da una denuncia del Giornalista de “Il
Resto” di Matera Nicola Picenna e nel 2005 del direttore generale dell’ASL 1 di
Venosa (PZ) dr. Giuseppe Panio, riguardanti irregolarità in alcuni procedimenti
penali presso la Procura
di Potenza. In particolare i due dogliavano la mancata astensione della
Dott.ssa Felicia Genevose dal procedimento cosidetto Silletti in cui era
coinvolto Michele Silletti, titolare del più importante centro fisioterapico di
Potenza e concorrente l’ altro centro Camillo Genovese di proprietà della
suddetta Pm e del marito Michele Cannizzaro e tal proposito i denuncianti
ritenevano che la sua posizione di amministratore di suddetto centro fosse in
conflitto di interessi con la nomina dello stesso Cannizzaro a direttore dell’
Ospedale San Camillo di Potenza, a scapito del Panio, da parte di una giunta
peraltro indagata per questioni di bilancio dalla Procura di Potenza e in
particolare la stessa Genevose che avrebbe archiviato alcune posizioni in
cambio di suddetta nomina. Sempre nel 2005 il Procuratore Generale di Potenza
dr. Tufano invia una segnalazione sulla Genovese alla procura di Catanzaro con
annessa segnalazione della stessa Pm che accusava il Panio di Calunnia. Nel
2007 alcuni magistrati Potentini rifersiscono come persone informate dei fatti.
Essi sono i Gip Pavese e Monemurro e i Pm Iannuzzi e Woodcock. L’inchiesta si
allarga anche ai caso dei brogli di Scanzano Jonico e alla gestione del Pentito
Cappiello in relazione ai casi degli omicidi Ginfredi/Santarsiero e Elisa
Claps. Esplodono una serie di denuncie da parte del PG Tufano, della Pm
Genovese, del Capo della Squadra Mobile di Potenza Luisa Fasano, dell’ avv.
Senatore Buccico in realzione ad alcuni articoli di stampa che preannunciavano
perquisizioni ed altri provvedimenti attingenti gli stessi denuncianti. Essi sostenevano che vi fosse un complotto
per delegittimare ed allontanare da Potenza Tufano e la Genovese e da Matera il
PG Chieco nonché impedire al senatore Buccico di diventare sindaco di Matera,
carica per cui era candidato. Il processo viene trasferito a Salerno e
finiscono sotto inchiesta il PM De Magistris, i magistrati potentini che a lui
riferirono, il comandante dei Carabinieri di Policoro Pasquale Zacheo ed alcuni
giornalisti fra i quali lo stesso Picenna, Gianloreto Carbone di Chi l’ ha
Visto, Papaleo Stefania e Fabio Amendolara de Il Quotidiano della Basilicata,
Carlo Vulpio e Carlo Macrì del Corriere della Sera ed altri. In effetti un
complotto o meglio una strategia mediatica almeno da parte del Zacheo e dei
giornalisti forse esisteva ma non era reato e le intercettazioni della procura
di Matera per il Gip di Salerno non erano utilizzabili in quanto la norma vieta
l’uso delle stesse per accertare i reati contro la Pubblica Amministrazione
di un magistrato (De Magistris ndr). Nel medesimo procedimento viene posta all’
attenzione degli inquirenti anche la frequentazione amichevole fra Woodcock che
all’epoca era alle prese con i noti casi Vallettopoli e Savoiagate e Federica
Sciarelli conduttrice di Chi l’ha visto che si uccupava del caso Claps.
Per quanto
attiene al caso Claps nella richiesta di archiviazione del Pm di Salerno si
riporta in sintesi quanto segue. Elisa Claps come noto scompare il 12 settembre
1993 e ed ancora ufficialmente una ragazza scomparsa nel 2008 quando si
conclude l’ inchiesta Toghe Lucane. All’ epoca a Potenza vennero iscritte nel
registro degli indagati quattro persone: Danilo Restivo, Eris Gega, Eliana de
Cillis e Francesco Urciuoli per i reati in concorso fra di loro di omicidio
volontario, violenza sessuale e occultamento di cadavere. I primi due vengono
anche arrestati ma mentre a fine inchiesta il Gega e gli altri due vengono
prosciolti, il Restivo viene rinviato a giudizio per false dichiarazioni al Pm,
condannato a 8 mesi in primo grado, la condanna è quadruplicata in appello con
sentenza passata in giudicato a 2 anni e 8 mesi per volere della Pm Genovese. Esce
nel 1997 e vingono riaperte le indagini nei confronti di tutti e quattro per
gli stessi reati. Nel frattempo la
De Cillis è sotto processo per aver testimoniato il falso nel
processo Restivo. Assolta in primo grado, condannata in appello e riassolta
definitivamente per un criterio di non punibilità in Cassazione. Il
procedimento viene archiviato nel 1999 ma subito riaperto a carico del solo Restivo
per effetto di una denuncia di Gildo Claps che sosteneva e non a torto di aver
ricevuto una mail inviata al sito dedicato alla scomparsa della sorella e
proveniente da un internet point di Potenza denominato Tati Club. Nella mail si
sosteneva che la ragazza fosse in vita e in Brasile. Si riteneva un depistaggio
di Restivo e le indagini lo confermarono. Nel corso della stessa inchiesta la
squadra mobile invia alla procura una informativa dove si sosteneva che Restivo
dopo essere uscito dal carcere la famiglia lo fece trasferire a Torino, poi a
Rimini, poi a Trapani, infine di nuovo a Potenza. Nel medesimo periodo in
pentito Gennaro Cappiello inizia ad accusare Michele Cannizzaro marito della
Genovese di essere ii mandante del duplice omicidio di stampo mafioso
Gianfredi/Santarsiero avvenuto nel 1997 e di aver ricevuto una tangente di 100
milioni di vecchie lire da Maurizio Restivo genitore di Danilo per fare
pressioni sulla Genovese affinchè non accussasse il figlio di omicidio. Il
procedimento viene quindi trasferito a Salerno che ha la competenza sui reati
dei magistrati potentini che nel 2001 archivia per mancanza di prove sia contro
Restivo che contro la
Genovese. Il ragazzo quindi nel 2000 si trasferisce
definitivamente a Bournemonth in Inghilterra dove a partire dal 2002 viene
indagato per l’ omicidio di una sarta sua vicina di casa. Nel 2004 quindi a
Salerno viene riaperto il caso e archiviato come sopra nel 2006. La Genovese viene ritenuta
definitivamente prosciolta e Cappiello processato per calunnia. Il resto del
caso è storia nota tranne per quello che riguarda la discussione Quanti dubbi
su Elisa Claps sul sito Popolodellarete.it.
A questo punto possiamo parlare della
trasmissione Chi l’ ha Visto e riferire innanzitutto che pur parlando della
suddetta mail già nel 1999 non informò il pubblico di succitata informativa
almeno fino al 2008 quando un tizio comparso su suddetto sito alla fine del
2007 con il pseudonimo Erice iniziò a riferire i contenuti dell’ informativa. A
questo punto la trasmissione inizia a ricalcare le rivelazioni di questo Erice
e sostiene (ma solo nel 2010 quando ne rivela l’ esistenza) che l’ informativa
risale al 1993. Riferisce da subito invece che la Dia di Torino abbia aperto un
inchiesta su Restivo e che abbia continuato a tagliare ciocche di capelli anche
lì. Ma mentre è in onda la puntata in cui viene affermata la sussistenza di
detta indagine, la Dr. Fasano
capo della squadra mobile di Potenza è al telefono con un collega, tale
Angeloni. La chiamata è intercettata dalla Procura di Catanzaro. E’ il 15
maggio 2007, Gildo Claps in TV sostiene di aver saputo dell’ indagine
direttamente dalla Dia Torino. La
Fasano sostiene invece, nella telefonata, di aver telefonato
alla Dia Torino dalla quale smentiscono di avere indagato e dicono di non
averne nemmeno l’ intenzione sostenendo di essere stati avvisati dal Questore
di Potenza. La stessa si lamenta anche del fatto che in tv si dice che non si è
mai più indagato sulla scomparsa di Elisa ma la verità è che gli inquirenti non
ne hanno mai informato la famiglia. Vista la loro assidua presenza nei media
temevano che potessero inquinare le prove rendendo pubbliche notizie coperte sa
segreto investigativo. Nasce a questo punto una serie di interrogativi: Chi l’
ha Visto ha mentito? E se si perché? Come mai fra tutte le aree in cui è stato
Restivo dopo la detenzione si concentrano su Torino? La risposta almeno a
quest’ ultima domanda potrebbe risiedere proprio nella sussistenza di una
strategia mediatica come detto in precedenza, ma non circoscritta solo a
personaggi famosi ma allargata anche all’ autore della discussione Quanti dubbi
su Elisa Claps. L’ autore apre tale discussione il 19 aprile 2007 con il nick
micky1975,senza nascondere la sua vera identità e ignaro di quanto accadesse a
Potenza. informò subito sia la redazione di detto programma tv che l’
associazione Penelope Italia ed in particolare Elisa Pozza Tasca che ha questo
punto sanno anche che lo stesso è di Torino. Il 14 ottobre 2007 per effetto di
una denuncia di Fabio Amendolara, il forum viene monitorato dalla Polizia
Postale, subito dopo compaiono persone che depistano e attaccano i Claps, si
saprà in seguito che trattasi di vari nick di Restivo. A distanza di pochi
giorni e dopo un appello tv di Filomena Iemma, madre di Elisa, in cui rivela
che il ragazzo non era potentino ma originario di Erice (TP) compare per
l’appunto l’omonimo ed anonimo rivelatore di informazioni fino all’ epoca
sconosciute al pubblico. Il 18 luglio 2009 rilascia anche un messaggio in cui
predice l’ arresto di Restivo che avviene 8 mesi dopo per effetto del
rinvenimento del cadavere di Elisa. Che sapesse ed abbia predetto la messa in scena
di tale rinvenimento? Stà di fatto che due settimane dopo la scoperta ed
esattamente il
29 marzo 2010, Chi l’ ha Visto insinua che micky 1975 sia un confidente di
Restivo e sapesse dov’ era il cadavere di Elisa. In verità nel messaggio
estrapolato dal forum si commentava la notizia in base alla quale la Procura di Salerno aveva
disposto nel 2008 le ricerche del cadavere con il georadar sia alle scale
mobili di Potenza che alla SS. Trinità. All’ epoca ebbero esito negativo ma il
cadavere venne rinvenuto come noto proprio nella Chiesa nel 2010. Nel corso nel
2010 la trasmissione attribuisce in più occasioni anche il nick micky 1975 a Restivo pur sapendo
dell’ infondatezza di tale asserzione. In seguito mentre Chi l’ ha Visto cala
l’ attenzione, Amendolara approdato alla Gazzetta nel mezzogiorno continua l’
opera contro micky1975 che si difende come può, finanche a denunciarlo. Il
giornalista infatti in un articolo del 19
gennaio 2001 insinua falsamente che micky1975 ha difeso Restivo, in uno
successivo del 7
giugno 2011 arriva addirittura a dire che ha aperto il forum per aiutare
Restivo a depistare. Ma perché tutto questo accade solo tre anni dopo Toghe
Lucane quando ormai tutto è chiaro, compresa l’ estraneità ai fatti di
micky1975? E chi è Erice? Perché i giornalisti non si interessano di lui e non
rivelano i nomi di tutti i partecipanti al forum pur avendone certa conoscenza?
Ad ogni modo ora il caso Toghe Lucane a Salerno è stato riaperto proprio per
un’ esposto del fondatore di detta discussione. Entro pochi mesi sapremo la
verità? Speriamo di si. In ogni caso quanto sopra rappresentato è solo una
estrema sintesi dei fatti. In futuro penso che scriverò un libro.
Link richiesta archiviazione Pm Salerno e decreto del Gip Salerno
Caso Claps da pagine 227 e 114 dei rispettivi file.
http://www.genovaweb.org/doc/2008-06-03_richiesta_archiviazione_salerno.pdf
https://www.facebook.com/download/836757533002306/gip-salerno-de-magistris.pdf
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